Neutralizzare un incendio boschivo, evacuare una zona in pericolo, intervenire in teatri di catastrofi naturali e contrastare i reati ambientali ora potrebbe diventare più facile grazie al FFAS “Forest fire area simulator”, il primo simulatore ad alta tecnologia per l’addestramento alla difesa degli ecosistemi forestali del personale del Corpo forestale dello Stato. Il simulatore 3D, ‘unico nel suo genere al livello mondiale’ progettato e costruito dalla collaborazione di Vitrociset, SIT (Servizi di informazione territoriale) e l’università di Napoli ‘Federico II’, è stato presentato questa mattina presso il centro di formazione nazionale del CFS di Castel Volturno in provincia di Caserta, nel territorio della ‘Terra dei fuochi’ ad alta intensità di ecoreati e presidio della lotta ai crimini ambientali. Il FFAS, che si basa sulla tecnologia digitale della realtà virtuale utilizzata per i serious games di derivazione militare, è costituito da una sala dove si riproducono gli ambienti e gli scenari di intervento come gli incendi boschivi, ma sono già in fase di modellazione e virtualizzazione anche altri scenari che interessano il dissesto idrogeologico, i rifiuti e l’inquinamento. “Siamo orgogliosi di ospitare questo simulatore – sottolinea Antonio Zumbolo, responsabile del Centro di formazione nazionale CFS di Castel Volturno – in un territorio dove abbiamo diverse problematiche di natura ambientale e che può essere di supporto anche alle attività di indagine e quindi per tutte le attività di addestramento del personale impegnato nel contrasto ai crimini ambientali”. Il sistema FFAS è composto da una “sala immersiva” di 24 metri quadri dove l’addestrato attraverso un avatar diventa protagonista dell’azione proiettata in uno schermo di 8 metri di circonferenza, da una sala regia e da circa 20 postazioni di lavoro da cui si possono interpretare i vari ruoli degli interventi: autisti di veicoli e piloti di aerei. Poi ci sono “delle sale debriefing” per pianificare e verificare le simulazioni. “Con questa iniziativa – spiega Marco Di Fonzo, responsabile Nucleo investigativo centrale antincendio boschivo CFS – si aumenta la capacità di contrasto ai crimini ambientali garantita dalla Forestale”. Per Daniela Piccoli, direttore Protezione civile e pubblico soccorso CFS “con il simulatore lo Stato ha investito in un territorio come questo volendo essere vicino al cittadino e offre a tutti gli operatori della filiera collegata ai crimini ambientali l’addestramento attraverso il FFAS, la nuova frontiera della formazione anche emozionale”. Il CFS ha realizzato il FFAS con i fondi europei del P.O.N. (Programma operativo nazionale – obiettivo convergenza 2007-2013, per l’ammontare complessivo di circa 3 milioni di euro). “Il simulatore utilizza il modello matematico Tiger – sottolinea Francesco Giannino, ricercatore dell’università di Napoli Federico II – capace di simulare la propagazione dell’incendio in funzione di leggi fisiche e parametri ambientali principali. Tiger permette un’interazione dinamica tra le azioni del Dos (Direttore operazioni di spegnimento) e il modello matematico”. Marco Massenzi, direttore government e industries di Vitrociset ricorda che “è un sistema unico per l’Italia, dove gli scenari cambiano a seconda degli stimoli che riceve alimentandolo con dati registrati da esperienze reali; diventerà un sistema di procedure, un archivio delle operazioni”. “Oltre la realtà virtuale – conclude – questo è un processo strutturato che serve per esaltare la capacità del personale nel processo decisionale in modo veloce e immediato; il successo delle operazioni in un momento critico dipende soprattutto dal saper gestire lo stress”.

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