Sono le chiese gli edifici di Piedimonte Matese che hanno subito maggiori danni dopo il sisma di domenica pomeriggio. Dopo la Chiesa “Ave Gratia Plena” e quella annessa al Convento Francescano di Santa Maria Occorrevole dichiarate inagibili nelle ore immediatamente successive alla scossa, oggi sono state chiuse dopo i sopralluoghi dei vigili del fuoco di Caserta – che hanno accertato la presenza di danni rilevanti – anche le chiese di San Domenico, di Santa Maria Maggiore e quella della Madonna del Carmine. Stessa sorte anche per il Palazzo Vescovile. Sono circa 500 inoltre le richieste di sopralluoghi pervenute dalla cittadinanza al Centro Operativo Misto coordinato dalla Prefettura di Caserta, ed allestito nella caserma del Corpo Forestale di Piedimonte. Una quindicina gli appartamenti dichiarati inagibili. Anche oggi tantissimi cittadini si sono messi in fila per segnalare lesioni nei loro appartamenti, segno che la paura è ancora tangibile.
“Ieri ci eravamo fermati a quota 300 – afferma il Comandante provinciale dei Vigili del Fuoco di Caserta Mario Falbo – oggi c’è stato un aumento dovuto al fatto che i cittadini vogliono il massimo delle garanzie. Le lesioni riscontrate nella maggior parte delle abitazioni, in particolare di Piedimonte Matese, il Comune più colpito, ma anche in centri come Gioia Sannitica e San Gregorio Matese, non sono preoccupanti”. Sette squadre dei vigili del fuoco stanno effettuando ininterrottamente i sopralluoghi. “Tutte le richieste verranno evase”, afferma il Comandante di Caserta. Parte delle centinaia di inquilini delle case popolari di via Aldo Moro che hanno dormito per strada nelle ultime due notti sono rientrati nelle loro abitazioni dopo l’ulteriore sopralluogo effettuato oggi dai vigili del fuoco e dai tecnici dell’Istituto Autonomo Case Popolari (Iacp) che hanno escluso danni alle strutture. Non è improbabile che qualche cittadino, a dispetto delle garanzie, passi comunque la prima notte dell’anno per strada. Ad assisterlo ci saranno Protezione Civile comunale e Croce Rossa.