Ha creato molte discussioni e qualche protesta l’arrivo alla scuola media di Trentola Ducenta (Caserta), per il primo giorno di scuola della bimba di undici anni malata di Aids. Una ventina di madri si sono riunite in una sala a pian terreno della scuola per ascoltare il pediatra della bimba, Lorenzo Mottola, e il dirigente scolastico Di Martino; al termine hanno creato un comitato che controllerà che la bimba sia seguita con attenzione, ma molte, all’esterno dell’istituto, erano perplesse. “Abbiamo avuto rassicurazioni sulla trasmissione della malattia – dice una madre – ma ciò non toglie che può capitare, anche se è raro, che la piccola si ferisca e il suo sangue infetti qualche altro studente”; qualcun’altra si spinge a dire di voler ritirare la figlia da scuola, collegando la vicenda della piccola con i disagi relativi al sovraffollamento e ai servizi igienici. “La ministra venga qui per vedere in quali condizioni sono i ragazzi; i bagni sono sporchi, le aule piccole, e ora questa ulteriore preoccupazione”. Un’altra madre rappresentante di classe, Immacolata Scotto, dice “che ogni genitore dovrà prendere precauzioni e spiegare ai propri figli come comportarsi, ma la scuola è in grado di gestire questa situazione”. “Questa bimba ha sofferto tanto ed è giusto che venga accolta da tutti noi” afferma la madre di uno studente. Ai genitori – ha detto il ministro Giannini – “mi sento di dire che la scienza è la cornice che dà tutte le garanzie per valutare quali sono i casi di pericolosità nella compresenza di bambini all’interno di una comunità, in questo caso scolastica, e quali sono i casi in cui non c’è alcun rischio. Questo è un caso del genere, quindi non credo che si possa rimanere prigionieri di un pur comprensibile timore che però è infondato”.


 

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