12 persone stamattina, a Castel Volturno, Catanzaro e Napoli, sono state destinatarie di un’ordinanza applicativa di misure cautelari, eseguita dai Carabinieri della Compagnia di Santa Maria Capua Vetere unitamente a quelli della Stazione di Grazzanise, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli, su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli-Direzione Distrettuale Antimafia, perché ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di sostanza stupefacente del tipo cocaina, aggravata dalle finalità mafiose. Il provvedimento cautelare costituisce l’esito di un’articolata attività investigativa, inizialmente coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere e successivamente, attesa la sussistenza del reato associativo e dall’aggravante della finalità mafiosa, dalla Direzione Distrettuale Antimafia. In particolare, l’indagine condotta dal citato Reparto dal marzo del 2017 all’agosto del 2018 attraverso intercettazioni telefoniche, videoriprese (è stata installata una telecamera nei pressi di una delle abitazioni teatro di spaccio), acquisizione delle dichiarazioni rese dai diversi acquirenti e dai relativi riconoscimenti fotografici, nonché riscontri alle dichiarazioni di collaboratori di giustizia, ha consentito di: contestare l’esistenza e l’operatività di due distinte associazioni per delinquere finalizzate alla illecita detenzione e cessione di sostanza stupefacente del tipo cocaina; rilevare che entrambe le organizzazioni hanno sede logistica nel Comune di Castel Volturno ed hanno operato nel tempo sulla base di un’autorizzazione allo svolgimento dell’attività di spaccio, in regime di monopolio nelle zone di rispettiva competenza, rilasciata dal clan dei casalesi – fazione Bidognetti, in cambio del versamento di un corrispettivo in denaro periodico in favore della predetta organizzazione camorristica; appurare che gli indagati si sono resi responsabili, singolarmente ed in concorso, di plurimi episodi di detenzione e/o cessione a terzi di sostanza stupefacente del tipo cocaina. I contenuti delle conversazioni captate, che avvenivano attraverso un linguaggio criptico decodificato dai Carabinieri (la fornitura dello stupefacente veniva indicata facendo ricorso ad espressioni del tipo “bisacca”, “macchine”, “la bambina è ok”, “caffè piccolo”, “tre marinare”, “motocicletta”), hanno consentito di appurare e fotografare le modalità con cui parte degli indagati realizzavano l’illecita attività di cessione della sostanza stupefacente. Il G.I.P condividendo l’impianto accusatorio avanzato dalla Direzione Distrettuale Antimafia partenopea, sia in relazione ai gravi indizi di colpevolezza, sia alle esigenze cautelari, ha disposto per nove degli indagati la misura della custodia cautelare in carcere, per due quella degli arresti domiciliari e per l’ultimo quella del divieto di dimora in provincia di Caserta. Contestualmente all’esecuzione delle misure cautelari personali, è stato notificato a due dei destinatari del provvedimento un decreto di sequestro preventivo a fine di confisca di due autovetture di loro proprietà. Destinatari della misura di custodia cautelare in carcere: Giorgio Piccirillo, 36enne; Margherita Spada, 54enne; Antonio Spinelli, 58enne; Luigi Marino, 43enne; Rosa Grazia Castagna, 38enne; Alfredo Antonucci, 44enne; Francesco Raffone, 58enne; Salvatore Folino, 41enne. Mentre sono stati sottoposti al regime di arresti domiciliari: Esterina Spinelli, 32enne; Simona Spampinato, 40enne. E disposto il divieto di dimora in provincia di Caserta per Maria Grazia Marino, 58enne.

 

 

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