S’indaga negli ambienti dello spaccio di sostanze stupefacenti per identificare l’assassino di Rached Oumaima, la ragazza di 23 anni di origine tunisina ferita ieri sera tardi con almeno quattro coltellate al corpo e lasciata morire nel parcheggio dell’ex hotel Zagarella di Castel Volturno (Caserta), struttura abbandonata e diventata da anni emblema del degrado del litorale domizio. Il corpo era nell’area parcheggio dell’ex struttura alberghiera frequentata da tossicodipendenti e punto di riferimento per lo spaccio di sostanze stupefacenti dell’intero litorale. La ragazza aveva ferite alla gola e al costato e segni segni sul viso. Dalle indagini è emerso che la ragazza, nonostante la giovane età, viveva già da anni in condizioni molto precarie, emaciata nel fisico per il consumo di eroina e cocaina, costretta a sistemarsi e dormire dove capitava, spesso proprio all’ex Zagarella, nonostante le pessime condizioni della struttura. Rached Oumaima non aveva parenti e – sempre secondo quanto riferito dagli investigatori – si prostituiva per procurarsi i soldi per l’acquisto della droga. I poliziotti del commissariato di Castel Volturno in passato l’avevano arrestata e anche denunciata per due rapine di pochi euro ai clienti. Nel giugno 2014 la Procura della Repubblica Santa Maria Capua Vetere aveva ottenuto dal Gip il sequestro dell’ex hotel nell’ambito di un’inchiesta sullo spaccio di cocaina, eroina e crack che aveva come base proprio la struttura; in quella circostanza erano state arrestate 25 persone, 18 finite in carcere, 7 ai domiciliari. Sulla struttura provò ad intervenire qualche anno fa anche il Comune, ai tempi in cui c’era il Commissario prefettizio Antonio Contarino, che obbligò i proprietari, residenti a Napoli, a mettere in sicurezza le tante uscite, i tombini scoperti e le aree pericolose dell’ex albergo.

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