Fu ucciso perché presentò un ricorso al Tribunale amministrativo regionale contro l’aggiudicazione di un appalto per le pulizie presso l’Asl di Caserta a favore di Angelo Grillo, legato al sodalizio camorristico di Marcianise. Per l’omicidio dell’imprenditore Vincenzo Passarelli, avvenuto nel gennaio del 1998, i carabinieri di Caserta hanno arrestato tre presunti esponenti del clan camorristico “Belforte” di Marcianise, nel Casertano. Secondo gli investigatori, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, Passarelli fu dapprima minacciato affinché ritirasse il ricorso e poi fu ucciso. L’omicidio, secondo la ricostruzione degli inquirenti, fu commissionato dallo stesso Grillo ai vertici del clan Belforte: fu Grillo a fornire al capo del sodalizio una pistola illegalmente detenuta affinché l’omicidio fosse eseguito con una sua arma. Le indagini sull’omicidio di Passarelli hanno avuto una svolta nel 2012 quando sono state avviati alcuni accertamenti, anche attraverso intercettazioni telefoniche, per smantellare una rete di corruttela nell’assegnazione di importanti pubblici per la fornitura di servizi nel Casertano.

 

 

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