Viviamo in una città “condannata dalla feudalità politica locale e dal potere economico, al ruolo inequivocabile di un grande dormitorio di Napoli”. Caserta, “lasciata da sempre senza programmazione, diventa così il luogo dove tutto precipita, che mortifica le istanze dei meno abbienti, che emargina i piccoli, gli offesi, i più deboli”. Lo scrivono, secondo quanto riferisce la Radio vaticana, in una lettera indirizzata a papa Francesco in vista della sua visita di sabato alla città, le Acli locali, Casa Rut delle Suore orsoline, Casa Zaccheo dei Padri sacramentini, e il Comitato Caserta Città di Pace. Sempre alla Radio vaticana, don Domenico Dragone, rettore del Santuario di Nostra Signora di Fatima, a Marcianise, che farà parte del gruppo di sacerdoti che incontrerà il Papa, sabato 26, ha spiegato quale realtà il Papa troverà ad accoglierlo. “Oggi – spiega il sacerdote riferendosi a una missiva del ’92 in cui i fedeli casertani definirono la città “terra di nessuno” -, le persone scappano via da città come Caserta, Capua, Marcianise, Maddaloni, perché c’è una tale aria mefitica a dir poco velenosa. C’è gente che si arrangia come può, scappando in montagna per respirare un po’ di aria pura. Questa aria è la stessa che viene respirata dagli amministratori, dai politici che hanno figli, nipoti e discendenti”. “Da noi – denuncia il prete – stanno morendo di cancro tanti bambini, tanti uomini, tante donne, per quest’aria così degradata”. Sul fatto che la zona oltre che “Terra dei tumori” sia chiamata “Terra dei fuochi”, don Dragone osserva: “Io sono parroco a Marcianise, qui negli ultimi giorni ci sono stati un’infinità di arresti e di sequestri per milioni e milioni di beni tolti alla malavita, a coloro che le sono vicini, che sono affiliati. Si va all’arrembaggio della ricchezza facile del disonesto e non a quel tanto necessario che giorno per giorno onestamente serve e possiamo usare. C’è una mentalità talmente sbagliata che anche se vai dal parroco per chiedere un attestato di Battesimo ti occorre raccomandazione! È la cosa che dà più fastidio”.