Vestito da monaco medievale con una tunica nera avrebbe stordito una ragazza a forza di ‘shottini’ alcolici in discoteca, durante una festa di carnevale, e poi l’avrebbe stuprata in una camera d’albergo.
Queste le accuse che hanno portato all’arresto di un 23enne casertano, indagato per violenza sessuale e rapina: i carabinieri di San Giovanni in Persiceto hanno eseguito un ordine di custodia cautelare in carcere. Il 14 febbraio la ragazza si svegliò in hotel senza ricordare nulla. Tutto nasce dalla denuncia della ragazza, italiana di 29 anni. Durante la serata del 13 febbraio viene avvicinata dall’indagato durante una festa in un locale a San Pietro in Casale. Il giovane si spaccia per un ‘pr’ e le offre da bere, dopo di che la vittima non ricorda più nulla. La mattina successiva si sveglia in un albergo in zona, con segni e lividi. Dopo essersi ripulita e rivestita, esce dalla stanza e chiede alla reception di chiamare un taxi. Prima di andare via, una persona dell’hotel le consegna una tunica nera da carnevale, dicendole che l’aveva trovata nella stanza, ma il vestito non è suo. Al momento di pagare il tassista, la vittima si accorge di non avere più 80 euro, le chiavi della propria auto e il bancomat. Arrivata a casa, scopre che l’amica che era con lei alla festa aveva denunciato la sua scomparsa ai carabinieri. Quindi la ragazza va in una struttura sanitaria, dove le lesioni vengono collegate ad una violenza sessuale subita. Dalle indagini dei militari, coordinati dalla Procura, è stato possibile identificare il ‘monaco’, un campano incensurato e raccogliere elementi che dimostrano come il rapporto non sia stato consenziente. I carabinieri ritengono inoltre il giovane responsabile di altre due violenze sessuali, di luglio 2017 e febbraio 2018, con un modus operandi “connotato da inquietanti tratti di serialità”, come si legge nell’ordinanza del Gip, nei confronti di due ragazze che non hanno fatto denuncia.