Nella puntata del 5 dicembre, a Storie Italiane, programma in onda tutti i giorni su Rai 1 e condotto da Eleonora Daniele, sono tornati l’imprenditrice Valeria Grasso e il direttore di Campania Notizie, Mario De Michele, il 14 novembre vittima di un agguato camorristico in cui ha rischiato di perdere la vita. Nell’ultima sua presenza nello studio televisivo si è parlato della clamorosa revoca della scorta, assegnatale dopo che ha detto di no al pizzo e denunciato il clan mafioso dei Madonia. Questa invece è stata la volta per raccontare l’epilogo positivo che c’è stato nella faccenda, con la riassegnazione della misura di protezione. Pur condannando con forza la decisione di lasciare sola la Grasso, che ora giustamente è di nuovo sotto tutela, il direttore di Campania Notizie ha rimarcato che invece nel suo caso la filiera istituzionale ha funzionato in modo irreprensibile. Un concetto che ribadisce anche oggi: “Nel caso di Valeria Grasso, donna coraggiosa ed esempio per tutti gli imprenditori onesti, è stato commesso un gravissimo errore al quale si è rimediato anche grazie alla trasmissione Storie Italiane e alla collega Eleonora Daniele, da sempre impegnata accanto a chi lotta contro le mafie, fornendo davvero un servizio pubblico. Per quanto riguarda invece la mia vicenda – sottolinea il direttore di Campania Notizie – lo Stato ha adottato immediatamente tutte le misure necessarie per tutelare la mia incolumità e per consentirmi di continuare a svolgere con serenità e maggiore determinazione di prima il mio lavoro di cronista. Giovanni Melillo, a capo della Procura di Napoli, e il prefetto di Caserta Raffaele Ruberto si sono attivati in tempi rapidissimi per garantire la sicurezza sia del giornalista che del cittadino Mario De Michele. Il viceministro dell’Interno Matteo Mauri ha interloquito di persona con me e mi ha rappresentato con atti concreti la vicinanza delle istituzioni. Colgo l’occasione per ringraziare di cuore il comandante del Gruppo dei carabinieri di Aversa, colonnello Donato D’Amato, e il maggiore Gabriele Tadoldi, che guida il Nucleo operativo. Hanno dimostrato, e mi sento in dovere di evidenziarlo, di essere non solo irreprensibili servitori dello Stato ma anche due persone straordinarie dotate di una sensibilità umana fuori dal comune. La misura di tutela è stata determinante nella mia scelta di combattere contro la camorra e di proseguire il mio lavoro di inchiesta sugli intrecci tra clan, politica e imprenditoria, ma quando si scampa ad un agguato che poteva rivelarsi mortale la vicinanza personale di uomini delle forze dell’ordine come D’Amato e Tadoldi rappresenta un supporto essenziale per non perdersi d’animo e per avere la certezza che si può davvero contare sullo Stato. Un grazie va anche agli uomini della scorta – conclude De Michele – che con professionalità e la stessa sensibilità dei propri superiori stanno facendo di tutto per mettermi nelle condizioni migliori per continuare a lavorare serenamente e per condurre una vita privata quanto più “normale” possibile. Ringrazio loro e l’intero Gruppo dei carabinieri di Aversa anche a nome della mia famiglia”.
Luigi Viglione
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DEL 5 DICEMBRE DI STORIE ITALIANE
(dal minuto 50:30 gli interventi di Valeria Grasso e Mario De Michele)