Le scuole comunali chiudono i battenti per mancanza di riscaldamento. E genitori e alunni scendono in piazza per protestare contro l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Tamburrino. La “rivolta” è scoppiata stamane davanti al municipio.
La casa comunale è stata presa d’assedio da oltre trecento studenti e da centinaia di mamme e papà che si sono mobilitati per chiedere l’intervento degli amministratori. Gli istituti comunali sono chiusi da ieri, e rischiano di essere inagibili ancora per diversi giorni.
Stando alle promesse del sindaco, le scuole dovrebbero (il condizionale è d’obbligo) riaprire lunedì prossimo, ma giustamente i cittadini sono stanchi delle solite chiacchiere e chiedono risposte concrete rispetto a un problema che sta creando gravi disagi a centinaia di famiglie liternesi. Lo stop all’attività didattica è dipeso dalla sospensione della fornitura di gas da parte della “Coop La Concordia”, che da mesi non viene pagata dal Comune. E dopo tanti inutili solleciti ha deciso di interrompere il servizio.
La cooperativa vanta un cospicuo credito nei confronti dell’ente locale già da diversi anni, credito da saldare attraverso una transazione predisposta dalla passata amministrazione comunale. Ma la giunta Tamburrino non ha formalizzato l’atto, per cui “La Concordia”, dopo una lunga attesa, ha deciso di sospendere la fornitura di gas. A pagare le gravi conseguenze di una situazione inaccettabile sono le famiglie e gli alunni liternesi, che forse primo caso d’Italia potrebbero anticipare le ferie natalizie di una ventina di giorni.
Un regalo di Natale davvero sgradito, che lede fortemente un diritto fondamentale per ogni cittadino, quello all’istruzione e alla continuità didattica.
mademi