Torna a salire la tensione negli stabilimenti Whirlpool dopo l’annuncio di altri 480 esuberi da parte dell’azienda. Ad essere colpiti questa volta sono gli impiegati, con il totale dei tagli che salirebbe così a 2060, quasi un terzo dei 6700 lavoratori italiani dell’azienda. Sindacati sul piede di guerra, mentre il ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, ha definito il piano “inqualificabile”.
L’annuncio dell’azienda La doccia fredda è arrivata durante l’incontro al ministero in cui i sindacati speravano invece di vedere concretizzarsi le aperture sull’impianto di Carinaro in provincia di Caserta che, con i suoi 815 lavoratori, rischia la chiusura. I nuovi tagli, che come quelli degli operai non saranno fatti fino al 2018, sono previsti per 200 persone a Varese, 200 a Fabriano e 80 a Milano. L’azienda ha spiegato che la riduzione degli amministrativi è dovuta alla duplicazioni di ruoli seguita all’acquisizione di Indesit. Il ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi ha definito il piano “inqualificabile” e ha chiesto all’azienda nuove proposte “credibili e tangibili” che diano certezze ai lavoratori, prima di riconvocare la parti esprimendo “delusione e preoccupazione” per il tempo perso. Anche il ministro del Lavoro Giuliano Poletti vuole che la società Usa “ripresenti il piano” perché “continuiamo a non essere d’accordo, pensiamo che vadano mantenuti gli accordi fatti all’epoca di Indesit”. Quanto ai sindacati, la Fiom, dopo lo sciopero generale dell’industria Caserta di domani, punta a una nuova mobilitazione che coinvolga tutto il gruppo. “Vogliamo che il confronto continui – ha spiegato il segretario generale Maurizio Landini – ma la nostra lotta deve portare risultati al tavolo: non siamo disponibili ad accettare licenziamenti e chiusure di stabilimenti, per di più con l’aggravante di licenziare al Sud e assumere al Nord”. Il leader della Fim, Marco Bentivogli, ha parlato invece di una decisione “irresponsabile”. “Si sta giocando sul fuoco”, ha avvertito chiedendo che in futuro alla vertenza partecipi direttamente il board della multinazionale Usa. Gianluca Ficco, responsabile del settore elettrodomestici della Uilm, vuole che il piano sia modificato e invoca “il pieno appoggio del governo per far cambiare idea alla multinazionale americana”.