Almeno 40 tonnellate di materiale ferroviario portato via dai depositi di Rfi del Casertano. Questa l’accusa costata l’arresto, ai domiciliari, a cinque persone, tre dipendenti di Rete Ferroviaria Italiana e due di Sirti Spa, società che lavora per Rfi. Ad indagare è la Procura di Santa Maria Capua Vetere, che ha scoperto furti di rotaie, bobine di rame, scambi, casse induttive, e tutti quegli oggetti presenti nei depositi ferroviari che potessero essere rivenduti.
Per altri dieci indagati, quasi tutti piccoli imprenditori, attuata la misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Le indagini sono state realizzate, tramite intercettazioni telefoniche e ambientali e immagini dei sistemi di videosorveglianza dei depositi, grazie alle indagini effettuate dalla Polizia Ferroviaria della Campania. Che ci fosse qualcosa che non andava era ormai chiaro agli investigatori, dato il numero elevato di furti avvenuti in depositi del Casertano: dodici quelli accertati tra Caserta, Santa Maria Capua Vetere, Aversa, Villa Literno, con danni per centinaia di migliaia di euro.
Sarebbero stati alcuni dipendenti ad entrare con badge e telecomandi nei depositi per poi portare via, con mezzi messi a disposizione dagli imprenditori complici, il materiale che veniva rivenduto.