«Sant’Antonio se tenut o’ vecchio e C’ar i at o’ nnuov». Le tradizioni non muoiono mai cambiano si evolvono passando di generazione in generazione ed è per questo che anche quest’anno si è compiuto il rito del cippo di Sant’Antonio. Stavolta il Covid e i social dettano le nuove regole. Volti coperti da mascherine e sciarpe non solo per paura di essere riconosciuti ma anche per limitare il contagio, oppure gare all’ultima stories per primeggiare rispetto alle altre paranze nel creare il falò più alto e col numero maggiore di alberi. Uno dopo l’altro, in ordine: Quartieri Spagnoli, Torretta, Sanità hanno ripetuto il rituale collaudato nei secoli. Tutti ragazzini tra i 10 e 16 anni. Hanno con dedizione raccolto nelle settimane precedenti tutti gli alberi di Natale destinati al macero, li hanno nascosti con premura dagli occhi dei più grandi e al momento giusto li hanno portati in piazza per dare sfoggio della loro voglia di fare, delle loro capacità e della loro forza. Non chiamiamole più baby gang, non rubano non delinquono, sono soltanto l’ultimo baluardo a difesa di una delle tradizioni più antiche (anche pre cristiane) che il nostro popolo napoletano dovrebbe conservare gelosamente.

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