Confermato in appello la condanna a otto anni di reclusione del primo grado, dello scorso 28 aprile nei confronti di Alfred Idimudia, il nigeriano di 37 anni che, la sera dell’8 giugno 2019 nella stazione Chiaiano della metropolitana di Napoli, sferrò due violentissimi pugni al volto del tabaccaio Ulderico Esposito, poi morto, all’età di 51 anni, per le conseguenze delle ferite.

    Amareggiata la vedova di Ulderico, Daniela Manzi, per la quale la sentenza non può essere considerata giusta: “Troppo pochi gli anni inflitti in relazione alla perdita di una vita umana”. Piu’ volte, durante la requisitoria del sostituto procuratore generale Maria Di Addea, Daniela Manzi non è riuscita a trattenere le lacrime. Di pena troppo lieve parla anche Formicola: “ci fu una violenza inaudita, soprattutto quando venne sferrato il secondo pugno”.

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