Spunta il nome del commercialista Sciaudone di Falciano del Massico in una delle tante inchieste a carico del boss Francesco Tiberio La Torre, alias “Puntinella”, cugino di Augusto La Torre, capo del clan Chiuovi di Mondragone. Nell’indagine sugli affari sporchi di “Puntinella” emerge il suo intento malavitoso di fare “cassa” con i soldi del traffico di droga per poi riciclarli in investimenti lucrosi. In un’intercettazione della polizia giudiziaria si scopre che Francesco Tiberio La Torre ha in mente un progetto l’acquisto di un immobile di quattro appartamenti all’asta fallimentare. Conversando in auto con il ras Salvatore De Crescenzo, La Torre “Puntinella” fa riferimento a un tale Sciaudone, commercialista di Falciano del Massico. L’intercettazione è contenuta in un’ordinanza gip del Tribunale Napoli Nord. Il boss non dice il nome di battesimo del professionista, ma assicura a De Crescenzo che il commercialista è un suo “aggancio” a Falciano del Massico che gli consente di far finire nelle mani del clan i quattro appartamenti a un prezzo basso.
Nel maggio 2024 una tentata estorsione con metodo mafioso e una sequenza di quattro o cinque episodi estorsivi aggravati dal metodo mafioso a danno di un noto imprenditore della zona hanno fatto scattare le manette ai polsi di Tiberio Francesco La Torre. “Puntinella” provò più volte a chiedere il pizzo ad imprenditori della zona, nei confronti di uno dei quali le richieste si erano fatte sempre più pressanti tanto da convincerlo a sporgere denuncia ai carabinieri del colonnello Antonio Bandelli che arrestarono La Torre su disposizione della Dda di Napoli.