“Ho sbagliato, ma mi limitavo a dare consigli”. Il direttore generale di Sogei, Paolino Iorio, ha ammesso davanti ai pm di aver ricevuto “circa 100 mila euro in nero” dall’imprenditore Massimo Rossi, con cui è stato arrestato lunedì sera a Roma nell’ambito dell’indagine della Procura di Roma in cui si procede per corruzione e turbativa d’asta in una serie di appalti che riguardano anche i ministeri della Difesa e dell’Interno. Iorio è stato sentito martedì dai pm di piazzale Clodio, che hanno chiesto la convalida dell’arresto. Tra i 18 indagati nell’ambito dell’inchiesta c’è anche Andrea Stroppa, referente in Italia dell’ad di Tesla Elon Musk. Iorio e Rossi – accusati di concorso in corruzione -, sono stati entrambi arrestati in flagranza: Iorio è stato fermato mentre intascava una mazzetta da 15 mila euro dall’imprenditore. Il manager si trova agli arresti domiciliari e, nell’ambito dell’atto istruttorio davanti ai pm, ha spiegato di aver ricevuto i “soldi in nero” nell’ambito di un rapporto che andava avanti da tempo. In base a quanto si apprende Iorio aveva contatti con l’imprenditore, con quale comunicava su una utenza mobile ad hoc, dal febbraio del 2023. Secondo l’accusa gli incontri avvenivano due volte al mese ma non sempre c’era la cessione di denaro come, invece, accaduto lunedì quando Iorio è stato bloccato dalla Guardia di Finanza con 15mila euro contenuti in una busta. Rossi si è invece avvalso della facoltà di non rispondere. I pubblici ministeri del pool che si occupa di pubblica amministrazione, Lorenzo Del Giudice e Gianfranco Gallo, hanno chiesto al gip la convalida degli arresti con l’emissione di una misura cautelare. L’udienza sarà fissata nelle prossime 48 ore. Nel corso delle perquisizioni avvenute martedì per i 18 indagati dalla Procura di Roma, è stata acquisita una “enorme mole di documenti e dati”. Tra i soggetti perquisiti anche Stroppa, referente in Italia di Elon Musk, a cui sono stati prelevati device che dovranno essere ora analizzati come il resto del materiale.