La Direzione investigativa antimafia ha eseguito, in provincia di Catania, un decreto di sequestro e confisca di beni per un valore complessivo di circa cinquecento mila euro, nei confronti di Antonio Vinci al vertice di un’organizzazione criminale dedita al traffico di sostanze stupefacenti attivo nel territorio di Palagonia.
La Dia ha eseguito il decreto di sequestro e confisca emesso, ai sensi delle vigenti disposizioni antimafia, dal Tribunale di Catania – Collegio Misure di Prevenzione – in seguito ad un’articolata proposta avanzata dal Direttore della Direzione Investigativa Antimafia. Sono stati sequestrati un ristorante, un bar-gelateria, autovetture, rapporti bancari e postali riconducibili a Vinci e ai suoi familiari, per un valore complessivo di circa 500mila euro. Le indagini svolte dalla Dia tra il 1991 e il 2009, finalizzate a rilevare la capacita’ reddituale di Vinci e del suo nucleo familiare, hanno permesso di identificare diversi cespiti patrimoniali che, benche’ formalmente intestati a suoi prossimi congiunti, sono riconducibili alla sua effettiva titolarita’. Vinci era stato tratto in arresto nell’aprile del 2006, nell’ambito dell’operazione ‘Good Year’ eseguita dai carabinieri di Catania, per associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacente, rivestendo nell’organizzazione il ruolo di promotore. Dalle indagini sono emersi collegamenti fra l’organizzazione e soggetti calabresi operanti nella Locride dai quali lo stesso si riforniva per l’acquisto di stupefacenti (cocaina ed eroina). Sulla base delle investigazione svolte il Tribunale di Caltagirone condannava Vinci alla pena di 24 anni di reclusione.