Hanno costretto una giovane nigeriana a prostituirsi ma anche a subire un cruento aborto clandestino. Per questo tre persone, due nigeriane e una della Sierra Leone, sono state arrestate con l’accusa di sequestro di persona, induzione alla prostituzione minorile e all’aborto senza il consenso della donna, e senza nessuna assistenza, attraverso la costrizione fisica e la minaccia.

Le indagini prendono avvio proprio dalla tragica esperienza della giovane nigeriana, sottoposta ad un interruzione di gravidanza clandestina, che il 5 luglio scorso si presento’ ad un ospedale romano per essere assistita. Con se’ aveva una busta di plastica e dentro il feto abortito. Dopo le cure la ragazza sparisce dalla struttura sanitaria rendendosi irreperibile. I suoi sfruttatori la segregano per sette giorni nell’abitazione di Esther Osazuwar, anche lei nigeriana. Poi una volta ristabilitasi viene costretta a prostituirsi a Terni dove e’ controllata da un altro nigeriano Augustine Aigbe. Coinvolta nella vicenda anche anche Patience Osasu, cittadina della Sierra Leone, che ha aiutato l’altra donna a provocare l’aborto. Esther Osazuwar e’ il ‘capo’ del gruppo’: gia’ indagata per aborto clandestino e accusata anche di avere indotto alla prostituzione, facendola fuggire dal centro di prima accoglienza di Agrigento, anche un’altra ragazza minorenne nigeriana. Le ragazze venivano soggiogate, oltre che con minacce, anche con riti voodoo.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui