Hanno tentato di incastrare la nuora brasiliana 26enne, facendole mettere della droga in auto, ma sono stati scoperti e arrestati dopo tre mesi e mezzo. E’ successo a Prato, dove insieme ai suoceri della vittima sono finiti in manette anche i complici, un investigatore privato e un poliziotto della Questura, arrestato dai suoi stessi colleghi. La vicenda risale al 19 luglio scorso.
Quel pomeriggio, la 26enne brasiliana porto’ la figlioletta in piscina. All’interno del veicolo furono trovati un panetto di hashish e 56 grammi di marijuana. La donna venne quindi denunciata per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Fin da subito, pero’, la vicenda apparve strana agli investigatori della Mobile, che decisero di approfondirla. Agli investigatori non tornavano troppe cose: la donna era andata in piscina con la figlia lasciando l’auto incustodita per ore, e poi gli agenti erano rimasti colpiti dalla sincera reazione di incredulita’ della donna, incensurata. Il poliziotto che ha trovato la droga aveva detto di aver ricevuto una soffiata da un non meglio precisato informatore, mentre la brasiliana aveva detto dove sarebbe andata solo ai famigliari. Sono scattati, pertanto, accertamenti sui tabulati telefonici, che hanno permesso di ricostruire un fitto scambio di telefonate tra i suoceri della donna e l’investigatore privato da loro assunto, e tra quest’ultimo e un agente della Questura di Prato. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, i suoceri temevano che la nuora potesse tornare in Brasile con la nipotina, e allora hanno deciso di inguaiarla facendo ritrovare droga nella sua auto, con la complicita’ dell’investigatore privato e del poliziotto, pagati con una notevole somma di denaro.