Oltre 500 piantagioni di cannabis indica, mature per essere trasformate in piu’ di 1.000 tonnellate di marijuana da esportare nell’Unione Europea e, soprattutto, in Italia, scoperte dall’aereo antidroga della Guardia di Finanza sul territorio della Repubblica d’Albania.
Lo riferisce, in una nota, la Guardia di Finanza. “Procede senza sosta la cooperazione internazionale tra l’Italia e l’Albania -spiega la Gdf- nell’ambito della Missione interforze di assistenza alla Polizia del Paese delle aquile, nella quale la Guardia di Finanza e’ impegnata ininterrottamente dal lontano 1997 attraverso il Nucleo di Frontiera Marittima con sede a Durazzo, a cui sono stati affidati compiti di assistenza operativa e addestrativa alla Polizia di Confine albanese per la vigilanza delle frontiere marittime e prevenire i traffici illegali in partenza dalle coste balcaniche”. In questo contesto si inquadra il protocollo di collaborazione “tra il nostro ministero dell’Interno e quello albanese per il contrasto della produzione illecita di cannabis indica in Albania, siglato a Tirana il 19 giugno 2012, tra la Direzione Centrale della Polizia Criminale italiana e la Direzione Generale della Polizia albanese, che definisce le linee giuda dell’attivita’ di aereo sorveglianza della Guardia di Finanza sulle aree interne del territorio schipetaro”. L’intesa operativa raggiunta con la Polizia albanese ha reso possibile, a seguito dell’individuazione dall’aereo di decine e decine di ettari destinati alle coltivazioni di cannabis, l’eradicazione di centinaia di migliaia di piante, la maggior parte occultate in aree difficilmente accessibili a causa della folta vegetazione tipica della zona montagnosa interna del Paese balcanico, che avrebbero fruttato alle organizzazioni criminali oltre 4 miliardi di euro.