Ad oltre un anno dall’inizio delle indagini della procura di Roma sulle presunte irregolarita’ riguardanti l’assegnazione a Selex di appalti dell’Enav cade uno dei principali esponenti dell’Ente nazionale di assistenza al volo: l’amministratore delegato Guido Pugliesi. Nei suoi confronti il gip Anna Maria Fattori,

su richiesta del pm Paolo Ielo, ha disposto la misura degli arresti domiciliari in quanto accusato di illecito finanziamento ai partiti. Altre misure cautelari, questa volta in carcere e per frode fiscale, sono state notificate a Manlio Fiore, direttore commerciale di Selex, ed al commercialista Marco Iannilli, quest’ultimo gia’ uomo di fiducia dell’ex ”consulente globale” di Finmeccanica Lorenzo Cola e vecchia conoscenza degli inquirenti romani. E’ stato infatti coinvolto nelle inchieste su un megariciclaggio da due miliardi di euro, che vede tuttora sotto processo anche gli ex vertici di Fastweb e di Telekom Sparkle, e sull’ ‘affaire’ Digint, la societa’ partecipata al 49 percento da Finmeccanica entrata nel mirino dell’imprenditore Gennaro Mokbel nel 2007. Negli accertamenti del pm Ielo compaiono come indagati per finanziamento illecito dei partiti anche il segretario amministrativo dell’Udc Giuseppe Naro e Lorenzo Borgogni, responsabile delle relazioni esterne di Finmeccanica.

Per quest’ultimo Ielo aveva chiesto la custodia in carcere, ma il gip ha ritenuto che non sussistano gli estremi per la misura restrittiva. Non solo. Oggi sono stati perquisiti quattro dirigenti di Enav: sono tutti indagati, e per alcuni l’iscrizione e’ per la corruzione legata ad una serie di tangenti per un milione di euro. L’episodio che ha portato ai domiciliari Pugliesi e’ lo stesso in cui e’ coinvolto Naro: la presunta tangente da 200 mila euro versata al tesoriere dell’Udc da Tommaso Di Lernia, responsabile della Print Sistem, societa’ legata ai subappalti della Selex. Ad accompagnarlo nell’ufficio dell’esponente politico in via Due Macelli, nello scorso febbraio, fu Pugliesi. Per la procura a confermarlo sono anche il telefono cellulare di Di Lernia, risultato agganciato alla cella della zona in cui lavora Naro ed il passaggio della sua auto nella zona a traffico limitato (Ztl). Di Lernia, inoltre, che con le sue rivelazioni ha consentito di aprire uno squarcio nel meccanismo degli appalti dell’Enav, avrebbe riconosciuto Naro, tramite ”ricognizione fotografica”, durante un interrogatorio. Iannilli e Fiore sono finiti a Regina Coeli nelle rispettive vesti di dominus della Arc Trade, una delle societa’ che subappaltava i lavori dalla Selex, e di esponente di rilievo dalla stessa Selex. Ad entrambi si contestano l’emissione di false fatture relative ad operazioni inesistenti. Il tutto finalizzato all’evasione delle imposte dirette. L’inchiesta del pm Ielo verte sulla regolarita’ una decina di appalti, tra l’altro per lavori sia tecnici sia di opere civili riguardanti gli aeroporti di Napoli e Palermo, assegnati senza gara pubblica da Enav a Selex Sistemi Integrati. Personaggi eccellenti sono finiti nel mirino degli accertamenti o in filoni di inchiesta collegati: tra loro il presidente di Finmeccanica, Pierfrancesco Guarguaglini, indagato per false fatturazioni, e la moglie Marina Grossi, amministratore delegato di Selex (corruzione e false fatturazioni). Ma l’inchiesta della magistratura romana ha colpito anche Marco Milanese, esponente Pdl gia’ consulente politico dell’ex ministro dell’Economia Giulio Tremonti. L’episodio in cui e’ chiamato in causa e’ gia’ stato definito con la citazione diretta a giudizio del parlamentare per finanziamento illecito: si tratta del caso della vendita alla societa’ Eurotec dell’imbarcazione del deputato, la ‘Mochi Craft’, ad un prezzo (1,9 milioni di euro) maggiorato rispetto al suo valore di mercato (1,4 milioni).

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