Momenti di panico questo pomeriggio a Roma dove il Colosseo è stato evacuato per la presenza di un ordigno sospetto, rivelatosi poi inoffensivo. Oltre mille i turisti che hanno dovuto abbandonare la struttura per motivi di sicurezza e permettere l’intervento dei carabinieri che hanno provveduto a neutralizzare il barattolo sospetto – rivelatosi pieno a meta’ di acquaragia con due fili elettrici attaccati ad una batteria di 9 volt – trovato sotto gli archi del monumento. Per i carabinieri il falso ordigno non poteva esplodere ne’ incendiarsi, dunque totalmente inoffensivo
Nessun pericolo ma tanta paura tra i turisti che hanno così commentato l’accaduto: ”Abbiamo cercato di non perdere la calma, ma qualcuno di noi ha subito pensato ad un attentato terroristico, come quello dell’11 settembre”.
‘Stavo facendo un controllo di routine quando mi sono accorto, all’interno di una buca di circa un metro, lungo il percorso dei turisti, di un barattolo di latta, grande come quello dei pomodori, con del nastro argentato e due fili neri che spuntavano. Ho subito capito che poteva trattarsi di una bomba e mi sono preoccupato. Ho allertato i custodi che sono immediatamente arrivati sul posto”. A parlare e’ Antonio Mastromarino, il volontario della Protezione Civile che per primo ha visto l’ordigno rudimentale trovato all’interno del Colosseo. ”Quell’oggetto si trovava sul primo anello del Colosseo, al di la’ di una transenna. Potrebbe essere stato quindi gettato da qualcuno, ma non si sa quando. Forse anche ieri – ha spiegato Mastromarino, che e’ un volontario dell’associazione Roma Alfa 10 – il percorso per arrivare al punto dove e’ stato trovato l’ordigno e’ molto breve: si entra nel Colosseo, si gira a destra e si va sul primo anello. A 30 metri da una croce c’e’ la buca dove e’ stato trovato il falso ordigno”. Dagli altoparlanti e’ stato detto agli oltre mille turisti che si trovavano nell’Anfiteatro in quel momento, di avviarsi verso le uscite per motivi di sicurezza perche’ il Colosseo doveva chiudere. Molti di loro protestavano perche’ avevano pagato il biglietto. Nel frattempo la zona del ritrovamento e’ stata subito recintata.
Sul posto anche il sindaco di Roma Alemanno che ha sottolineato come sia arrivato il momento per installare delle telecamere nell’anfiteatro più importante del mondo. Bisogna fare in modo che nessuno possa portare all’interno del Colosseo, ordigni di questo genere. Chiedero’ al Mibac che nel progetto di restauro vengano inserite telecamere e metal detector all’interno del monumento”. Lo ha detto il sindaco di Roma Gianni Alemanno che e’ stato tra i primi ad arrivare all’Anfiteatro Flavio non appena saputo dell’allarme bomba. ”Mi trovavo al Gran Sasso, stavo rientrando da Avezzano – ha spiegato – e quando ho saputo della notizia, mi sono precipitato”. ”Ringrazio la Protezione civile e le forze dell’ordine che – ha concluso – hanno saputo gestire l’emergenza, ma nei 25 milioni di euro stanziati per il restauro bisogna potenziare il sistema di sicurezza con telecamere”.