L’allargamento dell’area di cantiere del ‘cunicolo esplorativo’ della Torino-Lione, a Chiomonte, scatta oggi, con 24 ore di anticipo rispetto alle previsioni del movimento No Tav, e la giornata rischia di trasformarsi in tragedia per la caduta di uno degli attivisti più amati in Valle di Susa, Luca Abbà.
Il giovane, ora ricoverato in gravissime condizioni (é stato posto in coma farmacologico) all’ospedale Cto di Torino, precipita da un traliccio vicino alla baita Clarea, ormai da anni luogo simbolo della resistenza degli oppositori della Tav Torino-Lione. Si era arrampicato fin lassù per protestare platealmente contro l'”occupazione dei terreni” ed è caduto da una quindicina di metri dopo essere rimasto folgorato per cause imprecisate. In diretta, a Radio Blackout, pochi minuti prima di cadere, aveva detto lanciato la sua sfida: “Sono pronto ad appendermi ai fili” dell’alta tensione, pur di difednere la sua terra. Il movimento No Tav ha un’altra versione. “Sia chiaro – dice il leader storico Alberto Perino – l’ha fatto cadere la Polizia che lo inseguiva. Luca è un eroe e quello che è successo è un’infamia”. La Procura, comunque, apre un’inchiesta e manda sul posto il pm Giuseppe Ferrando per ricostruire quanto accaduto.