Il Vaticano continua le proprie indagini su mons. Nunzio Scarano, il contabile dell’Apsa arrestato in Italia, e ha attivato richiesta di rogatoria internazionale all’Italia. Il portavoce vaticano padre Federico Lombardi, interpellato dai giornalisti, ha infatti confermato che il promotore di giustizia del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano, Giampiero Milano,

”ha inoltrato, per le vie diplomatiche abituali, una rogatoria diretta alla Procura della Repubblica di Roma per ottenere la collaborazione della Magistratura italiana per il procedimento aperto (in base ai rapporti avuti dall’Aif) nei confronti di mons. Scarano nell’ambito della giurisdizione dello Stato della Città del Vaticano”. La richiesta di rogatoria dal Vaticano all’Italia è un fatto piuttosto inconsueto. Il promotore di giustizia vaticano Milone è lo stesso che il 12 luglio scorso ha disposto il congelamento dei fondi intestati presso lo Ior a mons. Nunzio Scarano, che è indagato da due procure italiane. In quella occasione il Vaticano aveva annunciato che le sue autorità continuano a indagare su transazioni sospette. Da prima del suo arresto in Italia, mons. Scarano era stato sospeso dalle sue funzioni presso l’Apsa, la Amministrazione della Sede Apostolica. Nel volo da Rio a Roma, lunedì scorso, il Papa aveva commentato con i giornalisti l’arresto di mons. Scarano. ”Abbiamo questo monsignore che e’ andato in galera – aveva detto il Papa durante la conferenza stampa in aereo – pensate che sia andato in galera perche’ somigliava alla beata Imelda? E’ uno scandalo, una cosa che fa male”.

 

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