Aquilano e servitore della patria: un compleanno d’eccezione quello di Antonio Cagnacci, nato all’Aquila il 10 ottobre del 1902 da una famiglia molto povera, arruolatosi giovanissimo – nel 1917 – nell’esercito Regio e per questo combattente al fronte durante la prima guerra mondiale.

Cagnacci ha festeggiato oggi a Firenze, come racconta la nipote Samantha Marino, i suoi 110 anni, in compagnia dei suoi numerosi familiari, tra cui 7 nipoti e 8 pronipoti. Nell’aprile del 2009, tra l’altro, si trovava in Abruzzo con la figlia ed e’ sopravvissuto miracolosamente al terremoto, anche se la sua casa e’ andata quasi distrutta. La lunga vita di Cagnacci, adesso non autosufficiente seppur ancora lucido nel ricordare, e’ costellata di eventi che incrociano la storia italiana del Novecento: “Dopo la prima guerra mondiale – spiega all’Adnkronos la nipote – si e’ trasferito a Napoli per frequentare gli studi di lettere e si e’ laureato nel 1925”. Nel 1930 si e’ sposato con Carmela Esposito, di 10 anni piu’ giovane, ma non ha pero’ abbandonato la carriera militare: la sua biografia lo vede infatti ritornare al fronte nel 1940, durante la seconda guerra mondiale, con il grado di ufficiale. “Dopo la guerra – prosegue Samantha Marino – nell’Italia della rinascita postbellica sono nati i suoi figli, tra cui mio padre, Augusto”. E’ negli anni ’70 che Antonio Cagnacci fa ritorno nelle sue terre d’origine, trasferendosi a l’Aquila, per poi decidere nel 1990 di andare a vivere con un figlio a Milano, dopo essere rimasto vedovo. Circostanze e fatalita’ l’hanno riportato in Abruzzo durante le scosse di tre anni e mezzo fa, che hanno siglato per sempre il suo legame con la storia del Paese.

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