Una lunga e complessa attivita’ di indagine svolta dalla squadra anticrimine del commissariato di Sulmona (L’Aquila) durata quasi un anno e mezzo ha permesso di scoprire un sistema di truffe alle assicurazioni basato su falsi incidenti stradali.

Il sistema messo in piedi e’ risultato abbastanza complesso ed e’ venuto alla luce dopo lunghe e pazienti indagini che hanno preso le mosse partendo dall’analisi dei refereti medici redatti dai sanitari del pronto soccorso dell’ospedale di Sulmona, che, a detta degli investigatori, presentavano una serie di anomalie perche’ descrivevano troppo spesso la stessa diagnosi di distorsione del rachide cervicale (colpo di frusta). Il secondo aspetto poco chiaro pervenuto alla luce e’ quello relativo al fatto che ogni incidente stradale vedeva protagoniste quasi sempre 3 o 4 persone coinvolte e che presentava quasi sempre la stessa dinamica e con lo stesso numero dei veicoli tamponati (3 o 4). Altra anomalia riscontrata e’ stata quella relativa al numero delle persone (3 o 4) che si trovavano all’interno della vettura tamponata oppure persone che non si trovavano a bordo e venivano aggiunte successivamente. Quando le indagini hanno poi preso una svolta piu’ precisa allora si sono scoperte altre cose come i danni denunciati a seguito dell’incidente che non apparivano compatibili, spesso, con quelli denunciati. In soldoni va detto che ciascun falso incidente ha fruttato un risarcimento variabile tra i 15 e i 20 mila euro mentre il numero degli incidenti fasulli sembra attestarsi intorno ai 15. Per tutte le persone coinvolte il reato contestato e’ quello di fraudolento danneggiamento dei beni assicuratie mutilazione fraudolenta della propria persona, in concorso. Fra le persone denunciate anche 3 medici, 2 di Pescara e uno di Roma, che collaboravano con l’agenzia antinfortunistica di Sulmona. Loro dovranno invece rispondere anche di altri reati legati all’attivita’ professionale (falsita’ ideologica in certificati) commessa da persone esercenti un servizio di pubblica utilita’.

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