Un giro di permessi di soggiorno che riusciva a far ottenere agli indiani, servendosi probabilmente dell’ex marito, attraverso dei lavori fittizi. Un silenzio che costava ottomila euro. Questa la somma di denaro che Francesca Di Grazia chiedeva da giorni al suo ex marito, un indiano di 35 anni residente a Nettuno che ieri mattina alle 6.40 si e’ recato per un chiarimento nell’abitazione della donna, in piazzale dei Bonificatori a Borgo Flora frazione di Cisterna di Latina, e l’ha uccisa, colpendo poi a morte anche la figlia 19enne della donna. I dettagli del delitto risolto nel giro di poche ore dai carabinieri, sono stati forniti nel corso di una conferenza dal comandante Giovanni De Chiara.
La donna era al centro di questo giro di permessi e i soldi, appunto 8mila euro, era la somma che la donna chiedeva al suo assassino da giorni per mantenere il silenzio su alcune irregolarita’ sui permessi di soggiorno di alcuni parenti dell’uomo. Un ricatto, stando a quanto il 35enne ha raccontato ai carabinieri che all’alba di oggi sono andati a prenderlo nell’abitazione di Nettuno dove vive con altri connazionali. L’assassino ha detto di essersi recato in casa della donna per un chiarimento e sentendosi ribadire dalla 56enne la richiesta di denaro, quando la donna si e’ voltata per preparare il caffe’ l’ha sgozzata con un coltello da cucina. Nella camera da letto stava dormendo la figlia della donna, Martina Incocciati, che sentendo dei rumori si e’ alzata e per questo e’ stata colpita a morte dall’uomo. La ragazza ha cercato di difendersi ferendo al volto il suo assassino. Dopo il delitto lo straniero e’ fuggito, ha gettato il coltello in un canale nei pressi dell’abitazione, dove poi e’ stato trovato dai carabinieri, ed e’ tornato a Nettuno dove si suoi connazionali che gli chiedevano spiegazioni per la ferita sul volto ha raccontato di essersi ferito durante un incidente. Poi, in caserma, la confessione.