Un medico comasco e’ indagato per omicidio colposo, con l’accusa di avere provocato la morte di una paziente malata di cancro curandola con terapie che la procura definisce ”suggestive” e ”inefficaci”, come l’uso di pomate cicatrizzanti giapponesi o grasso di maiale.

In questi giorni il pm – secondo quanto ha anticipato il quotidiano La Provincia – ha notificato al medico, un neurologo di 61 anni, l’avviso di chiusura indagini. A chiedere alla magistratura di indagare, quasi due anni fa, era stata la figlia della paziente, convinta che la madre avrebbe potuto tentare di curare il tumore alla mammella che l’ha uccisa nel febbraio del 2010. Cura che non c’e’ stata, secondo i parenti e la procura, a causa dell’influenza che avrebbe esercitato sulla donna il neurologo Pancrazio Pala, 61 anni, che avrebbe anche sconsigliato alla paziente di rivolgersi agli oncologi o di fare esami specifici, come una semplice radiografia. Da parte sua l’indagato, in una memoria difensiva, ha raccontato tutt’altra versione: ha sostenuto che la paziente soffriva di patofobia, cioe’ della paura costante di essere malata, che l’avrebbe spinta a non rivolgersi ad altri medici e ha affermato di non avere mai prescritto le pomate, che sarebbero state invece somministrate su iniziativa della figlia.

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