Andranno in carcere 3 dei 4 agenti di polizia condannati a giugno in via definitiva per eccesso colposo in omicidio colposo, perche’ ritenuti responsabili della morte di Federico Aldrovandi, il 18enne deceduto nel 2005 a Ferrara, per le percosse subite durante un controllo di Polizia, mentre tornava a casa all’alba. Sconteranno dunque 6 mesi dietro le sbarre gli agenti Paolo Forlani, Monica Segatto e Luca Pollastri.
Si tratta della pena scontata, grazie all’indulto, rispetto alla condanna a 3 anni e mezzo decisa in terzo grado. Il tribunale di Sorveglianza di Bologna ha dunque respinto le istanze dei legali degli agenti che avevano chiesto al giudice misure alternative al carcere, quali l’affidamento ai servizi sociali o in subordine gli arresti domiciliari. Attesa per fine febbraio, invece, la decisione del giudice su Enzo Pontani, il quarto poliziotto condannato per la morte di Federico.
“Non possiamo dire di essere contenti, ma siamo molto soddisfatti: e’ l’obiettivo che ci eravamo preposti ed e’ sicuramente un bel segnale per l’immagine stessa delle istituzioni”. Cosi’ Lino Aldrovandi, padre di Federico, commenta con l’Adnkronos la decisione del Tribunale di sorveglianza di Bologna di confermare il carcere per 3 dei 4 agenti condannati in via definitiva per eccesso colposo in omicidio colposo del figlio morto a 18 anni, nel 2005 a Ferrara, durante un controllo di polizia. La sentenza di oggi che ha respinto la richiesta dei legali degli agenti finalizzata all’ottenimento di misure alternativa al carcere, “e’ un altro tassello verso la giustizia – prosegue il padre della vittima – ma manca ancora l’ultimo: quello dell’espulsione dal corpo di persone che hanno commesso dei reati e non hanno saputo gestire la divisa che indossano”. I genitori di Federico chiedono, infatti, da anni un provvedimento anche disciplinare per l’espulsione dei 4 agenti dalla Polizia