Milano, e non solo Milano, ha voluto rendere omaggio a quello che per 22 anni è stato il suo arcivescovo. Oltre 150 mila persone, più dell’intera popolazione di Bergamo, in due giorni hanno reso omaggio alla camera ardente del cardinale Carlo Maria Martini,
(i funerali si terranno oggi) che è stata allestita nel Duomo. Considerando che resterà aperta fino alle 11.30, sarà superata quota 200 mila. Tanta gente comune, alla quale vanno aggiunti i tanti personaggi pubblici, tra cui il presidente del Consiglio Mario Monti, che non hanno voluto mancare. Un fiume di folla di credenti e non credenti, come una serpentina, ha attraversato piazza Duomo davanti alla cattedrale. In mezzo, c’era chi ostentava una copia dell’Unità. Qualcun altro, invece, sgranava il rosario. Tutti accomunati dalla stima e dall’affetto per Martini. Fra gli altri, hanno reso omaggio al cardinale il ministro per i rapporti con il parlamento Piero Giarda, la presidente Rai Anna Maria Tarantola e Pippo Baudo. L’ex arcivescovo Dionigi Tettamanzi ha presieduto i vespri e poi si è fermato a lungo in preghiera a fianco della bara. E in serata lo ha fatto anche l’attuale arcivescovo, Angelo Scola. Monti è arrivato in cattedrale ieri intorno alle 17, accompagnato dall’arciprete del Duomo monsignor Luigi Manganini. Si è fermato a parlare con la sorella di Martini, Maris, e con gli altri parenti. Poi ha detto una preghiera davanti alla bara e si è ancora fermato un attimo a lato prima di andare in arcivescovado per un saluto al cardinale Scola. Un incontro durato circa un quarto d’ora. Monti sarà presente anche alla celebrazione delle esequie presiedute dall’arcivescovo, che pronuncerà l’omelia. Il cardinale Angelo Comastri, rappresentante del Papa, invece, leggerà un messaggio di Benedetto XVI. Alle esequie sono attese migliaia di persone (fra gli altri i ministri Lorenzo Ornaghi, Renato Balduzzi e Andrea Riccardi, oltre a decine di parlamentari, inclusa Rosy Bindi) e per questo sono stati allestiti dei maxischermi in piazza Duomo. Ci saranno il presidente della Regione, Roberto Formigoni, e il sindaco Giuliano Pisapia che ieri ha visitato la camera ardente. Di Martini, ha ricordato Pisapia, “rimangono le parole e gli scritti”. “Riflettere sempre rileggendoli – ha aggiunto – sarà importante per governare bene questa città, perché Milano torni ad essere accogliente, capace di essere generosa con tutti e di rispettare i diritti e i doveri di tutti”. Nei suoi anni da arcivescovo, Carlo Maria Martini si è trovato spesso a dover celebrare dei funerali ‘eccellenti’: quelli del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, di padre David Maria Turoldo, delle vittime della bomba di via Palestro, dei 118 morti nella tragedia di Linate dell’otto ottobre 2001. Al funerale di Eugenio Montale nel 1981, fece riferimento a un passaggio del Vangelo di Luca sulla morte di Cristo: “Era verso mezzogiorno quando il sole si eclissò e si fece buio su tutta la terra”. “Qualcosa di questo buio doloroso – disse – noi torniamo a sperimentare ogni volta che una voce a noi cara, che ha detto parole che interpretavano i nostri pensieri, si spegne”. Parole che esprimono anche il sentire delle migliaia di persone che ieri e oggi hanno voluto rendergli omaggio