Due mesi alla liberta’: il 25 giugno e’ la data del fine pena per Katharina Miroslawa, oggi 51enne, la ballerina polacca condannata in via definitiva nel febbraio ’93 a 21 anni e sei mesi di reclusione perche’ ritenuta mandante dell’omicidio dell’amante, l’industriale Carlo Mazza, avvenuto a Parma nella notte tra l’8 e il 9 febbraio 1986.
Il movente: intascare e spartire il miliardo di lire dell’assicurazione che l’imprenditore aveva stipulato a suo beneficio. Latitante per sette anni, fino all’arresto avvenuto a Vienna il 3 febbraio 2000, la donna ha trascorso dodici anni di carcere alla Giudecca di Venezia e uno in affidamento ai servizi sociali. Potrebbero passare alcuni giorni prima che i giudici del tribunale di sorveglianza di Venezia firmino l’ordinanza di estinzione della pena, riferisce la ‘Gazzetta di Parma’, ma grazie ai tre anni di indulto e agli sconti maturati per la liberazione anticipata, le mancano meno di 60 giorni. Katharina Miroslawa ha intenzione di tornare a Vienna e di dare alle stampe un libro per ribadire la propria innocenza – titolo ‘Delitto di Carnevale’ – scritto con Rody Mirri, produttore trentino che la conobbe alcune settimane dopo l’omicidio e divento’ il suo manager. La donna, che continua a sperare in una revisione del processo, ha sempre sostenuto che il delitto fu compiuto per gelosia dall’ex marito, Witold Kielbasinski, condannato a 24 anni, uscito dal carcere nel 2007 e da allora tornato a vivere in Polonia. Alla Giudecca, nel frattempo, si e’ diplomata tecnico dell’abbigliamento e della moda e da due anni studia filosofia teoretica; dalla scorsa estate vive in un appartamento, sempre nella zona della Giudecca, ma deve rispettare obblighi come il divieto di lasciare Venezia.