Si e’ conclusa poco fa la lunga requisitoria del pm della Procura di Taranto, Mariano Buccoliero, al processo in Corte di Assise per il delitto di Sarah Scazzi.

Ora, dopo una breve pausa, sta intervenendo il procuratore aggiunto Pietro Argentino che incentrera’ la sua requisitoria sulla posizione di alcuni imputati minori, tra i quali l’ex legale di Sabrina Misseri, l’avvocato Vito Russo, e i parenti e gli amici del fioraio Giovanni Buccolieri, l’uomo che prma disse di aver visto la scena del rapimento di Sarah da parte della zia Cosima Serrano e poi ritratto’ dicendo che si era trattato di un sogno. La requisitoria del pm Mariano Buccoliero ha occupato le udienze di lunedi’ e martedi’ della scorsa settimana e l’udienza di ieri.

“C’e’ stata una distribuzione dei compiti tra i tre responsabili della soppressione del cadavere: Michele Misseri, Carmine Misseri e Cosimo Cosma. Solo in questo modo si puo’ giustificare il fatto che Michele si trovi di nuovo ad Avetrana alle 15,45, dopo essere stato al pozzo”. Lo ha affermato il pm della Procura di Taranto, Mariano Buccoliero, al termine della lunga requisitoria al processo davanti alla Corte di Assise del Tribunale jonico per il delitto di SarahScazzi. Il pm si e’ riservato di presentare una memoria scritta prima che la Corte si ritiri in Camera di consiglio. La prossima settimana, dopo le richieste di condanna che saranno formulate stasera, tocchera’ alle arringhe degli avvocati difensori.

“Mentre per farsi aiutare dal fratello Carmine, Michele e’ costretto a chiamarlo al telefono poiche’ il primo si trovava a Manduria, per chiedere aiuto al nipote Cosimo Cosma cio’ non era necessario poiche’ era sufficiente fare una piccola deviazione sul percorso da Avetrana verso il pozzo-cisterna dove fu seppellito il corpo di Sarah”. Lo ha rilevato il pm della Procura di Taranto, Mariano Buccoliero, nel corso della requisitoria al processo davanti alla Corte di Assise del Tribunale di Taranto per il delitto della 15enne Sarah Scazzi. Il magistrato ha evidenziato il fatto che Michele Misseri telefono’ al nipote quel pomeriggio alle 18,28 agganciando la cella della abitazione di campagna di Cosma compatibile con la zona del pozzo. Lo avrebbe chiamato, cosi’ ha riferito agli inquirenti, per comunicargli che la nipote Sarah era sparita ma il pm si e’ chiesto come e’ possibile che Michele, sapendosi colpevole del delitto, abbia telefonato al nipote Mimino proprio dopo quel massacro.

Inoltre il pm ha evidenziato le due versioni fornite da Cosma all’autorita’ giudiziaria in quanto in un primo tempo disse di essere rimasto in campagna, in contrada Cinfarosa, dal primo pomeriggio fino alle 21, poi, messo di fronte ai tabulati, ammise di essere rimasto a casa, in un’altra contrada, non lontano dal pozzo, fino alle 18,45. Fu in quel momento che gli arrivo’ un’altra telefonata di Michele cui segui’ poco dopo le 19 una sua telefonata allo zio. “Il racconto di Cosimo Cosma – ha sottolineato il pm – e’ totalmente falso. Cosma non era con la moglie quel pomeriggio e ha fornito un alibi che non regge e che serviva a dimostrare che non era in casa quel pomeriggio”. Quindi ha concluso il pm “sia Carmine Misseri che Cosimo Cosma hanno fornito all’autorita’ giudiziaria un alibi smentito su tutta la linea grazie a intercettazioni ambientali e telefoniche e ai tabulati”.

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