”Sarah non e’ stata solo massacrata, doveva essere ‘squagliata’, doveva sparire”. Parla l’avv. Nicodemo Gentile, uno dei difensori della famiglia Scazzi, e mamma Concetta ha gli occhi umidi. Ha lo sguardo perso, e’ una maschera di dolore.
Oggi e’ stato il giorno della discussione dei legali di parte civile nel processo per l’omicidio della quindicenne di Avetrana. Sarah fu uccisa e buttata in un pozzo il 26 agosto del 2010: doveva andare al mare con la cugina e con le amiche ma non torno’ piu’ a casa. Sarah il prossimo 4 aprile avrebbe compiuto 18 anni: lo ricorda l’avvocato Gentile prima di affondare i colpi contro la famiglia Misseri.
”Questo – ha osservato il legale – e’ il processo di un massacro, il peggiore dei massacri, gestito con metodo mafioso perche’ le condotte post delictum sono da 416 bis. Sarah non e’ stata solo uccisa, non doveva esistere, doveva diventare uno di quei volti che fanno parte dell’esercito degli scomparsi”. In aula c’e’ un’atmosfera surreale. Gli avvocati si rivolgono direttamente agli imputati, qualche volta danno le spalle ai pubblici ministeri e alla Corte d’Assise. Si incrociano gli sguardi: Michele Misseri china spesso la testa, mentre Sabrina piange e la mamma Cosima mantiene un atteggiamento imperturbabile. Secondo l’avvocato Gentile, la mamma di Sarah ”non cerca la vendetta. Lei vuole una giustizia giusta, proporzionata a quello che e’ accaduto”. Il legale si e’ associato alla richiesta di ergastolo avanzata dai pubblici ministeri nei confronti di Sabrina e di sua madre Cosima, che ”non sono arretrate di un centimetro nella scelta tra la sicurezza dell’impunita’ e la necessita’ di dare una degna sepoltura a Sarah”. L’altro avvocato della famiglia Scazzi, Valter Biscotti, al termine della suo intervento ha rivolto un appello a Michele Misseri: ”Se davvero vuole bene a sua figlia – ha osservato il legale – ha un’ultima carta da giocare, non quella della boccettina bianca che ci ha fatto vedere con la minaccia del suicidio ma quella di dire la verita’. Sua figlia – ha aggiunto – e’ giovane. Forse lei e’ l’unico che la puo’ salvare dall’ergastolo. C’e’ ancora tempo e invece di guardare l’altarino che ha in garage provi a pensare a cosa e’ passato per la mente di Sarah quando la stavano uccidendo”. Nel corso dell’udienza hanno discusso anche gli avvocati di parte civile Antonio Cozza e Luigi Palmieri e l’avvocato Pasquale Corleto in rappresentanza del Comune di Avetrana. ”Una cittadina – ha affermato l’avvocato – colpita nel cuore in una giornata d’agosto, alla controra, quando e’ accaduto un fatto che e’ di una atipicita’ unica”. Quanto al ruolo di Michele, secondo il legale ”ha adempiuto a un dovere criminale proveniente da una regia assassina. Sabrina, invece, non solo uccide ma rivela una criminalita’ tendenziale. Uccide e dopo un secondo diventa la regista dalla intelligenza diabolica che si inserisce nel mondo dei media e trionfa”. Anche Ivano Russo viene definito dal legale ”un gigante dei depistaggi”, mentre ”Michele si e’ trovato nel labirinto di Minosse, tra il peso di uno scrupolo enorme e l’amore per la prediletta Sabrina. Alla fine ha prevalso lo scrupolo”.