Scoperta dai carabinieri un’organizzazione che gestiva un racket di prostitute tra Messina e San Fratello. A conclusione delle indagini sono state eseguite nell’operazione “Bocca di rosa” 17 misure cautelari (cui 11 in carcere, 5 agli arresti domiciliari ed una con obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria) nei confronti di soggetti a vario titolo indagati, in concorso, per riduzione in schiavitu’, proprieta’ od esercizio di una casa di prostituzione, induzione, reclutamento, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. L’attivita’ investigativa, coordinata dalla Procura di Messina

, ha individuato sei “case di prostituzione”, che agivano in un sistema di reciproca collaborazione. Si calcola che il giro di squillo fruttasse all’organizzazione una cifra media di 1.000 euro al giorno. Le indagini hanno preso il via nel 2012 con il monitoraggio di una casa della zona Sud di Messina. Secondo quanto emerso, le ragazze venivano rese disponibili per incontri a pagamento nella casa che di volta in volta ne aveva l’esigenza. Almeno 15 le donne di eta’ compresa tra i 21 ed i 50 anni che si prostituivano a rotazione a seconda delle richieste. Tra i casi ricostruiti, quello di una donna madre di sei figli e senza alcun reddito che sarebbe stata costretta dal convivente a vendersi, subendo una vera e propria costrinzione fisica e psicologica. Quando occorreva, anche le maitresse fornivano prestazioni sessuali. I clienti venivano contattati anche attraverso annunci sul web. Le persone finite in carcere sono Vincenzo Inuso, 38 anni, Giovanni Cisco, 54 anni, Carmela Comande’, 59 anni, Michele Ferro, 43 anni, Antonino Barrile, 38 anni, Giuseppina Pulejo, 55 anni, Lucia Mazzullo, 45anni, Antonino Guarnera, 39anni, Giuseppe Bonsignore, 55 anni, Vincenza Piazza, 58 anni, Alfredo Pascale, 64 anni. Ai domiciliari Antonino Gumina, 51 anni, Cirino Oriti, 66anni, Pietra Scucchia, 82 anni, Santina Di Pietro Fazio, 40 anni e Mallikawathi Edirisinga Arachchige, 66 anni, dello Sri Lanka. Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per Antonino Micale, 19 anni.

 

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