Era tecnicamente in grado di esplodere – secondo gli investigatori – il pacco bomba recapitato oggi a La Stampa. Sulla busta non c’erano mittente né rivendicazioni. Inoltre, il pacco è risultato negativo al controllo del metal-detector in quanto la custodia del cd era ricoperta di tessuto.
. Gli artificieri stanno ora esaminando l’ordigno che, secondo quanto si apprende, non è esploso a causa del malfunzionamento della molletta dell’ innesco. La questura di Torino sta allertando le redazioni degli altri quotidiani torinesi, delle agenzie stampa e delle televisioni a prestare la massima attenzione alle buste in arrivo con la posta. E’ la pista anarco-insurrezionalista quella privilegiata dagli investigatori della Digos di Torino che indagano sul pacco bomba recapitato oggi a La Stampa. Non vi é stata ancora alcuna rivendicazione, e non sono escluse anche altre piste, ma ordigni confezionati in modo analogo in passato conducono – secondo gli investigatori – alla strategia di destabilizzazione della Fai, la Federazione anarchica informale. Il questore di Torino, Antonino Cufalo, sta facendo visita alla sede del quotidiano.