Due anni fa due coniugi insultarono per strada a Bagheria, vicino Palermo, un ragazzo, apostrofandolo come “frocio” e “mi fai schifo” e schiaffeggiandolo davanti a piu’ persone. Il processo, apertosi nel 2010 davanti al Giudice di Pace, che ha ammesso Arcigay quale parte civile, si e’ concluso con la condanna dei coniugi di Bagheria alla pena di euro 200 di multa l’una e 1.000 euro l’altro, oltre al pagamento delle spese processuali.

Il giudice ha poi condannato gli imputati a risarcire i danni subiti dal ragazzo e dall’Arcigay pagando 500 euro. “Si tratta di una delle pochissime sentenze in Italia (e l’unica in Sicilia) – spiega l’associazione – in cui ad un’associazione per la difesa dei diritti Lgbt viene riconosciuto un risarcimento”. E’ una sentenza che Arcigay Palermo non esita a definire “storica”: “Non solo il magistrato non ha concesso la sospensione della pena, a nostro avviso sottolineando in questo modo la pericolosita’ sociale e la gravita’ delle aggressioni di stampo omofobico- dice in una nota Arcigay-, ma ha anche riconosciuto il danno reso a tutta la comunita’ delle persone Lgbt. Attendiamo in ogni caso di leggere le motivazioni della sentenza che il Giudice depositera’ nei prossimi giorni. Questa sentenza dimostra che, malgrado le carenze della legislazione italiana, che non ha ancora una legge anti-omofobia, nei tribunali italiani i cittadini Lgbt possono essere tutelati e difesi”.

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