Pellicce con sostanze nocive per la salute nei giacconi e nei cappelli per la fascia d’età 18 mesi-12 anni: l’allarme della Lav ed è stato raccolto a Torino dal pm Raffaele Guariniello, che ha chiesto ai carabinieri del NAS di svolgere accertamenti.
Gli animalisti hanno fatto eseguire una quindicina di test a un laboratorio di Prato: capi di abbigliamento di note marche contengono residui chimici di lavorazione che sono potenzialmente tossici e,almeno in un caso, vietati dai regolamenti Ue. Per svolgere la loro indagine gli animalisti della Lav hanno acquistato i prodotti in negozi e boutique di Milano e altre grandi città. I test sono poi stati affidati all’istituto “Buzzi” di Prato hanno accertato la presenza di metalli pesanti, formaldeide e altro. In un cappotto in volpe della Groenlandia, per esempio, sono state rilevate tracce di cromo, alluminio e soprattutto nonilfenolo etossilato, per il quale c’é il veto dei regolamenti dell’Unione europea. Una delle imprese ha già ritirato i capi di abbigliamento in questione.
La Lav, però, ha chiesto a Guariniello (che procede per la violazione del codice del consumatore) di procedere a sequestri su tutto il territorio nazionale. Il magistrato ha già contattato l’Istituto Superiore di Sanità e il Ministero della Salute, che ha ordinato dei campionamenti e ha messo a punto una circolare che vieta a importatori e distributori di commercializzare in Italia gli articoli coinvolti per tutto il tempo necessario alle indagini.