‘Sono venuto qui a vedere questa sceneggiata, una grande operazione mediatica di diffamazione” nei miei confronti, ha detto Silvio Berlusconi in una pausa dell’udienza del processo Ruby in cui è imputato. L’ex premier inoltre ha detto che è uno “scandalo” l’uso dei soldi pubblici per “questo processo inutile”.
“Mantengo queste ragazze – ha proseguito Berlusconi – perché hanno avuto la vita rovinata da questo processo” ha detto Berlusconi in un intervallo del processo. L’ex premier ha ribadito che a casa sua si tenevano solo “cene eleganti” e che dopo cena si scendeva al piano sottostante in un locale “che era la vecchia discoteca dei miei figli” e a chi gli ha fatto notare che le ragazze facevano spettacoli con travestimenti da poliziotta e altro, Berlusconi ha sottolineato “facevano gare di burlesque e si esercitavano”. L’ex presidente del Consiglio ha parlato di atmosfera di “gioiosità, serenità e simpatia”. Silvio Berlusconi riprenderebbe a fare ”le gare di burlesque” a casa sua ad Arcore perche’ e’ uno spettacolo che a lui piace molto ”meno estremo di quello che si vede in Tv e in teatro”. Lo ha detto l’ex premier al termine dell’udienza sul caso Ruby. Questa mattina Berlusconi aveva spiegato che gli spettacoli a Villa San Martino con le ragazze travestite erano gare di burlesque. Berlusconi ha detto che “é stato mio dovere fare quella telefonata in questura” perché la ragazza gli era stata segnalata come la nipote di Mubarak. Berlusconi ha detto di aver agito come presidente del Consiglio. Nel corso dell’udienza, il funzionario di Polizia Giorgia Iafrate durante la sua testimonianza ha raccontato che Ruby “disse che talvolta si spacciava come nipote di Mubarak ma in realtà non lo era”. Rispondendo alle domande del pm Sangermano, che insieme al procuratore aggiunto Ilda Boccassini (anche lei oggi in Aula) rappresenta la pubblica accusa, Giorgia Iafrate ha raccontato di essere andata quella sera a parlare direttamente con la ragazza dopo aver ricevuto una telefonata del capo di gabinetto Pietro Ostuni il quale le riferì di avere ricevuto la telefonata del presidente del Consiglio con cui si segnalava che era stata portata in questura una ragazza egiziana e che era stata indicata come la nipote di Mubarak: “Ostuni mi disse – ha proseguito il funzionario Ps – di verificare se era stata portata questa ragazza e di accelerare le procedure”. Il funzionario di Ps ha aggiunto di avere spiegato poi al suo superiore che in questura non risultava esserci una minorenne egiziana bensì Karima El Marough e che non era possibile fosse la nipote dell’ex rais. “Dissi quindi ad Ostuni – ha continuato Iafrate – che sarei andata dalla minore per chiederle di persona se fosse nipote di Mubarak”. Il funzionario di Polizia davanti ai giudici ha aggiunto di essersi recata per “parlare con la ragazza e ricordo che mi disse non era la nipote di Mubarak. Mi disse che talvolta si era spacciata per nipote di Mubarak ma che in realtà non lo era”.