Dopo i consiglieri della maggioranza ora tocca a quelli dell’opposizione. Anche loro sono finiti nel mirino della Procura di Milano per le presunte spese ‘allegre’ con il denaro stanziato per i gruppi consiliari della Regione Lombardia e una ventina risultano indagati per peculato nell’ambito dell’inchiesta aperta dal procuratore aggiunto Alfredo Robledo e dai pm Paolo Filippini e Antonio d’Alessio.
Cosi’ dopo aver esaminato i rendiconti acquisiti lo scorso 8 gennaio dalla Guardia Di Finanza negli uffici del Pd, Idv, Sel, Pensionati e gruppo misto, a partire da domani i tre magistrati dovrebbero inviare gli inviti a comparire per i nuovi inquisiti, probabile alcuni capigruppo, con l’indicazione della data dell’ interrogatorio di ciascuno e con allegati, come era accaduto per i consiglieri di Pdl e Lega (in tutto 66 indagati), gli elenchi delle spese contestate da chiarire. Spese che gia’ qualche settimana fa alcuni esponenti della minoranza, mettendo se cosi’ si puo’ dire, le mani avanti, avevano resi pubblici. Il Partito Democratico, che aveva messo online il suo bilancio, nel marzo 2012, ha speso quasi 1600 euro in occasione della Festa della Donna per l’acquisto di doni, fiori e un ”pranzo”. Mazzolini di mimose per 300 euro sono stati comprati dall’Idv, mentre nel novembre 2011 i rappresentanti di Sel hanno messo in ‘nota spese’ 25 euro per un’orchidea. Tra gli esborsi mostrati pubblicamente dai tre principali partiti dell’opposizione in Consiglio, pero’, ci sono anche voci simili a quelle imputate al Partito delle Liberta’ e Carroccio, come le solite cene e pranzi, anche se per cifre piu’ basse. Sempre in base al suo bilancio, consultabile sul web, il gruppo del Pd l’anno scorso ha speso piu’ di 10 mila euro tra ”catering”, ”coffee break” e ”consumazioni bar”. E poi pranzi da ”173 euro”, pernottamenti in hotel da ”193 euro”, 500 euro per ”servizi fotografici” fino ad arrivare ai 9.360 euro che il consigliere Carlo Borghetti si sarebbe fatto rimborsare per aver dato alle stampe il suo libro ”I miei primi 2 anni in consiglio regionale”, e i 2670 euro spesi da Carlo Spreafico per pubblicare ”Tramonto celeste, alba democratica”, una sorta di pamphlet celebrativo per la caduta di Roberto Formigoni. Anche tra le spese di Sel figura un conto da 250 euro in un ‘sushi bar’ e in quelle dell’Idv si parla di 350 euro spesi in trattoria, oltre a qualche buffet e ad alcuni acquisti in pasticceria. Sulla vicenda hanno preso posizioni diversi esponenti politici. ”Ambrosoli aveva giurato di non volere indagati in lista. Ora le sue liste ne sono piene. Che fara’ il grande avvocato?” twitta il presidente lombardo Roberto Formigoni. ”Ribadiamo l’assoluta necessita’ di fare chiarezza anche sulle spese delle forze di opposizione. Questo lo abbiamo sempre detto e a maggior ragione lo ribadiamo adesso” gli ha ribattuto Umberto Ambrosoli, candidato del centrosinistra alla presidenza della Lombardia. Che poi risponde anche ai leghisti Maroni e Salvini: riguardo alle dichiarazioni ”sul mio moralismo farebbero meglio a mettere qualche manifesto abusivo in meno e con il risparmio rifondere i soldi spesi dai consiglieri leghisti per i matrimoni dei familiari e per le cartucce da caccia messe a carico dei contribuenti”. Il capogruppo regionale del Pd Luca Gaffuri, ribadendo la fiducia nel lavoro dei pm e garantendo la piena disponibilita’ ai chiarimenti, ha dichiarato: ”Siamo certi di poter dimostrare di aver utilizzato le risorse a nostra disposizione per attivita’ politica e istituzionale, nella nostra documentazione non si troveranno spese per cartucce da caccia o per banchetti di nozze. Nella nostra contabilita’ i rimborsi diretti dei consiglieri sono meno del due percento del bilancio del gruppo, il resto sono attivita’ di funzionamento, di comunicazione e per il personale”.