E’ appena partito da piazza della Repubblica, a Roma, il corteo organizzato dalla Fiom nell’ambito delle giornate di mobilitazione indette dal sindacato contro il disegno di legge sul mercato del lavoro, per la difesa dell’articolo 18, per il contrasto, per i diritti degli esodati e per chiedere l’intervento del governo nelle crisi industriali e per un nuovo modello di sviluppo.

Il corteo, alla presenza del segretario generale della Fiom Maurizio Landini, e’ diretto in via Molise dove ha sede il ministero dello Sviluppo economico e dove si terra’ un comizio. Prima che il corteo si muovesse e’ stato acceso un fumogeno rosso in piazza della Repubblica e non e’ mancato qualche grido contro il premier Mario Monti e il ministro del Lavoro Elsa Fornero con un manifestante che ha addirittura urlato: “Fornero al cimitero”. Quando la manifestazione e’ partita gli operai della Fiom hanno iniziato a sfilare con le pettorine del sindacato scandendo lo slogan: “L’articolo 18 non si tocca”. Tante le bandiere, anche qualcuna di Rifondazione comunista e di Italia dei valori e gli striscioni. Tra questi uno recita: “Per i diritti, la democrazia, dignita’ del lavoro. Difendiamo l’articolo 18”. Qualcuno indossa magliette per chiedere garanzie per i lavoratori con su scritto: “Il mio lavoro non e’ una merce”. “Senza diritti siamo solo schiavi”, e ancora “Tifiamo rivolta”.

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