A dieci anni dal fatto quando in via della Lungara tra due automobili in sosta fu trovato il corpo di Claudia Agostini, insegnante d’inglese. La Procura della Republica ha concluso un’ulteriore indagine dalla quale e’ emerso che la donna non fu vittima come si era ritenuto in un primo tempo di un incidente stradale ma di un omicido volontario.

L’indagine affidata al procuratore aggiunto Pier Filippo Laviani e al pm Nicola Maiorano vede ora indagato per omicidio volontario l’ex convivente della vittima Leonardo Bellotti ed ora per lui e’ imminente la richiesta di rinvio a giudizio. I fatti risalgono al 13 ottobre del 2003 e all’inizio dell’indagine sulle cause della morte furono fatte diverse ipotesi come quella di un investiemnto stradale, poi di un suicidio. Quest’ultima ipotesi suffragata dal ritrovamento su un terrazzo di un pacchetto di sigarette e di un accendino. Ma l’indagine riaperta dalla Procura ha trovato nuovi elementi per far ritenere che la donna sia stata gettata nella tromba delle scale della sua abitazione che condivideva con il suo compagno e che poi il corpo fu spostato in strada tra le due automobili per ingannare gli investigatori. Per quattro volte la Procura della Repubblica chiede l’archiviazione del caso ma poi il gip Leonardo Laviola decise ulteriori indagini ipotizzando appunto l’omicidio volontario. Gli accertamenti successivi disposti dalla Procura sono giunti ora alla conclusione che la tesi di omicidio volontario non era azzardata.

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