Scoperti a Roma scavi archeologici abusivi: sequestrati 18mila reperti archeologici, cinque persone denunciate alle Procure della Repubblica di Roma e Tivoli per i reati previsti dal “Codice Urbani”. E’ il bilancio dell’operazione “Valerio Massimo”, portata a termine dai militari del Comando provinciale di Roma della guardia di finanza, che ha interessato una vasta area in località Cineto Romano.
Ma non solo, le fiamme gialle hanno scoperto una villa di età romana, una necropoli imperiale e un santuario del popolo Equo. Le indagini, condotte dai finanzieri del nucleo di polizia tributaria di Roma, sono state avviate sulla base di una mirata attività di intelligence e di controllo del territorio. Così le fiamme gialle hanno ritrovato un sarcofago in marmo ,di età imperiale, che stava per essere trafugato, nascosto in un sito vicino all’antica Via Tiburtina Valeria, a Cineto Romano. Le indagini, dopo il sequestro del sarcofago, hanno portato a identificare inizialmente tre persone ritenute responsabili degli scavi abusivi. Durante le perquisizioni, nelle loro abitazioni, sono stati trovati numerosi reperti, steli epigrafe, segnacoli funerari, cippi miliari del sistema viario consolare, provenienti dalla Statio ad Lamnas, antico centro equo e poi romano posto a ridosso della Valle dell’Aniene, e anche una copiosa documentazione, grazie a cui gli investigatori sono risaliti ad altri due “tombaroli”.