Un uomo è stato ucciso perché scambiato per un cinghiale da un proiettile partito dal fucile dell’amico con cui stava partecipando a una battuta di caccia nel frusinate. E’ successo sui monti di Viticuso, vicino a Cassino. L’amico aveva visto qualcosa agitarsi tra i rami e pensando si trattasse di un cinghiale ha sparato.
Sul posto carabinieri, agenti della Forestale e personale del 118. La vittima si chiamava Antonio Tedeschi, 50 anni, di Pozzilli (Isernia). Accanto e’ rimasto a lungo il suo cane. Sul luogo della tragedia, avvenuta sui monti di Viticuso, vicino a Cassino, dove sono giunti anche alcuni familiari della vittima, lavorano i carabinieri, gli uomini del soccorso alpino e gli agenti della Forestale. I militari dell’Arma stanno ascoltando il cacciatore che ha ucciso l’amico.
UN MORTO IN SARDEGNA DURANTE BATTUTA AL CINGHIALE – Raggiunto in piena fronte da un colpo di rimbalzo, mentre partecipava ad una battuta al cinghiale, un pensionato di Marrubiu (Oristano), Dino Silesu, di 63 anni, è morto dopo due ore di agonia e un disperato tentativo di rianimazione da parte del personale di una ambulanza del 118. L’incidente di caccia è avvenuto intorno alle 8 di mattina in località Zuradili, in agro di Marrubiu, alle pendici del Monte Arci.
Secondo la ricostruzione fornita dagli stessi cacciatori, e confermata dai rilievi eseguiti dai Carabinieri della Stazione di Marrubiu e della Compagnia di Oristano, la morte del cacciatore sarebbe frutto di una tragica fatalità. Silesu era alla posta lungo il ciglio di una fascia tagliafuoco a più di 50 metri dal compagno di battuta che ha sparato. Il colpo ha mancato il cinghiale e ha colpito un sasso. Il proiettile ha rimbalzato ed è tornato indietro in diagonale andando a colpire Silesu che era appunto a una distanza di una cinquantina di metri. I soccorsi dei compagni di battuta sono stati immediati, Nel volgere di breve tempo è arrivata anche l’ambulanza del 118, più tardi anche l’elicottero che avrebbe dovuto trasportarlo in ospedale, ma ogni tentativo di salvare la vita a Silesi, che era sposato e padre di tre figli, è stato inutile.