Si aggravano le condizioni di salute di uno dei tre operai dell’Alcoa asserragliati da tre giorni su un silos a 70 metri d’altezza. L’uomo, che soffre di cuore, ha accusato un malore ed è stato necessario l’intervento del medico, salito sulla torre.

Si sta valutando se farlo scendere subito o fare il tracciato sul tetto. L’operaio ha problemi cardiaci e fargli fare 70 metri di scale a piedi può essere pericoloso, ha spiegato il medico. Intanto Glencore rompe gli indugi e si fa avanti per Alcoa: questa sera è arrivata al Ministero dello Sviluppo Economico la manifestazione di interesse della Portovesme Srl, controllata della multinazionale svizzera e già attiva in Sardegna. Nulla di definitivo, ma un passo avanti importante che potrebbe portare ad un esito positivo di una trattativa che deve sciogliere ancotra 3 nodi: le tariffe elettriche, le infrastrutture, e l’efficientamento dell’ impianto. E non basta. Dal Ministero di via Veneto filtra infatti la possibilità di un altro pretendente, ‘riemerso’ fra i gruppi precedentemente contattati che, dal fronte sindacale, viene identificato nella società di commodities Klesch, con sede a Ginevra. Da Portovesme Srl – precisa il dicastero guidato da Corrado Passera, che ritiene “insufficiente” la comunicazione della società – non si chiede nessuna apertura di trattativa con Alcoa e la lettera “ripete la richiesta di condizioni che il Mise ha già chiarito in data 12 aprile 2012 (alla presenza dei responsabili della multinazionale svizzera) e, successivamente, in data 5 maggio 2012 (con risposta scritta al medesimo ragionier Lolliri), infine nell’incontro del 31 agosto scorso”.

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