”Sono malato di Sclerosi Laterale Amiotrofica da otto anni, da quattro sono tracheostomizzato, con Peg, allettato: mi vergogno di essere italiano”. Inizia cosi’ la lettera-denuncia, inviata all’ANSA, da Salvatore Usala, cagliaritano, membro della Commissione regionale SLA e segretario del Comitato 16 Novembre Onlus e di Viva la Vita Sardegna Onlus.

”Da sei giorni 70 malati gravissimi fanno lo sciopero della fame – racconta Usala – la maggioranza ha solo gli occhi per comunicare, sopravvive grazie a macchine salvavita, vanno vigilati costantemente giorno e notte, minuto per minuto. In questo quadro il Governo sta silente, inerme, solo un timido tentativo del Ministro Balduzzi a cui hanno tagliato l’art. 6 del decreto che poneva tematiche interessanti per i disabili. Questo stesso Governo – continua il malato di Sla – ha trasferito 658 milioni del fondo Letta (art. 23 comma 8, legge spending review) in un fondo gestito dalla Presidenza del Consiglio con finalita’ generiche: scuola, famiglia, sociale. Ricordo che il fondo Letta aveva specificato che i fondi dovessero essere usati prevalentemente per i disabili gravissimi. Un vero colpo di mano, dopo tante promesse e tre presidi davanti al Ministero, in Italia anche le leggi si sciolgono come neve al sole”. ”Forse il Governo si muovera’ dopo che ci sara’ un morto – denuncia Usala – ovvero un ‘incidente’ o forse pensano che la protesta sublimera’ come d’incanto. Niente di tutto questo, i 70 sono un gruppo determinato che rappresenta migliaia di famiglie disperate che sanno che questa e’ l’ultima occasione per un intervento strutturale, non serve un intervento tampone. Se serve l’agnello sacrificale, il morto che sblocchi la situazione, eccomi pronto: da lunedi’ 29 ottobre – conclude – non assumero’ nemmeno una caloria, digiuno totale, mi faro’ iniettare solo due litri d’acqua. Mi fermero’ solo se saremo convocati per un incontro dai tre Ministri: Grilli, Fornero e Balduzzi piu’ il Presidente Errani. L’incontro deve essere finalizzato a produrre un decreto urgente per garantire un contributo monetario a tutti i disabili gravi e gravissimi”.

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