‘Si’, la pistola ha fatto ‘clic”’. Il rapinatore in fuga che si e’ trovato faccia a faccia con un carabiniere ha premuto il grilletto della 7,65 con matricola abrasa, puntata al viso del militare. Arma che si e’ inceppata e che ha dato il tempo al carabiniere di bloccare e arrestare il malvivente. Quanto successo nei minuti precedenti e’ la cronaca di una rapina violenta in una forneria di Carpenedolo, nella Bassa bresciana, a cavallo delle due della notte tra giovedi’ e venerdi’. ”Erano disposti a tutto. Piu’ che una forneria sembrava una macelleria, c’era sangue dappertutto” ricorda ancora una delle vittime, Felice Balardi, 40enne, massacrato di botte insieme al padre 72enne, Daniele, che ha passato la notte in ospedale in osservazione.
”Stavo impastando, come sempre. In due sono entrati dalla porta e mi hanno dato una botta in testa con il calcio della pistola” racconta il fornaio, i polsi coperti da cerotti bianchi per i segni lasciati dalle fascette con le quali i due rapinatori l’hanno immobilizzato. Identica la sorte toccata al figlio. Giuseppe Licheli, bergamasco di 45 anni, e Luigi Marra, napoletano, 39 anni, cercavano una cassaforte: ”Se non mi dici dov’e’ ammazzo tuo figlio” urlava uno dei due all’anziano. ”Se la trovi prendila, io non ce l’ho” e’ stata la risposta del 72enne. Nel frattempo un vicino di casa, sentite le urla, ha chiamato il 112. I carabinieri hanno fatto irruzione nel forno e arrestato Marra; il napoletano, oltre che di rapina aggravata, dovra’ rispondere anche di tentato omicidio aggravato. Il complice, visti i militari, ha tentato la fuga gettandosi da una finestra dell’appartamento sopra la forneria, al primo piano, dove vivono padre e figlio: con un piede fratturato, e’ stato immobilizzato e arrestato per strada. Domani la forneria Balardi aprira’ come sempre: ”Mentre lo ricucivano in ospedale pensava ai suoi clienti” ha detto la nipote del signor Daniele. E proseguiranno anche le indagini dei carabinieri della compagnia di Desenzano del Garda: per i militari, un terzo malvivente ha fatto da palo. E’ invece finito in manette uno solo dei componenti della banda che la notte scorsa ha messo a segno una rapina in villa a Villa Agnedo, in provincia di Trento. Vittima la famiglia di un imprenditore edile e immobiliarista, per due ore in balia dei malviventi armati di pistola, coltello e manganello: il capofamiglia e’ stato ammanettato; la moglie e la figlia 14enne sono state incappucciate. Dopo essersi impossessati di gioielli per 100 mila euro e di 3 mila euro in contanti, i tre malviventi sono fuggiti su due moto. Avvisati dal capofamiglia, i carabinieri si sono lanciati all’inseguimento dei rapinatori: uno, Luigi Burkart, operaio 57enne di Pergine Valsugana, la refurtiva nello zaino, e’ stato bloccato e arrestato. I suoi due complici si sono dileguati nel buio.