Grazie a una segnalazione al 112 e all’intervento dei carabinieri e’ stato sventato nella notte un ingente furto in una gioielleria di Mottola, in provincia di Taranto. I tre ladri, che hanno agito con il volto coperto da passamontagna, sono entrati nei locali di Giallo Oro, in viale Europa dopo aver scassinato la saracinesca e la porta esterna dell’attivita’ commerciale e hanno portato via la cassaforte, contenente preziosi e denaro contante.
Quindi, non soddisfatti, hanno svuotato le vetrine del negozio impossessandosi di anelli, collane, orecchini, orologi e monili vari. L’azione e’ durata in tutto 5 minuti al massimo, segno di una squadra di malviventi ben organizzata ed esperta. Infine sono fuggiti a bordo di una potente Audi A8. Una pattuglia di carabinieri e’ giunta sul posto e nonostante i malviventi, dopo essersi allontanati dalla gioielleria, si fossero fermati in una traversa buia a fari spenti, e’ riuscita a individuare l’auto sospetta. Cosi’ i militari hanno invertito la marcia. A quel punto i ladri hanno accelerato a gran velocita’ sfruttando tutti i cavalli motore a loro disposizione. E’ partito un inseguimento per le vie cittadine. I ladri, a un certo punto, hanno imboccato una strada senza uscita, al termine della quale, a causa dell’altissima velocita’, l’Audi ha finito per urtare contro un palo della segnaletica, costringendo i ladri a fuggire a piedi nelle campagne circostanti, dove hanno fatto perdere le loro tracce, e ad abbandonare il bottino. I militari hanno potuto cosi’ recuperare la cassaforte ancora intatta e una grande quantita’ di preziosi, in parte sparsi nell’abitacolo a seguito dell’urto. Oltre alla refurtiva, sul mezzo, risultato poi rubato nel barese, c’erano gli strumenti del ‘mestiere’: 4 scanner per le comunicazioni e per intercettare le frequenze delle Forze di Polizia; una fiamma ossidrica completa di bombole; una smerigliatrice elettrica; cesoie di grandi dimensioni, palanchini, cacciaviti, tenaglie e altro ancora. Sul sedile posteriore dell’Audi A8 era stata applicata, verticalmente, una piastra di acciaio che li avrebbe dovuti proteggere in caso di conflitti a fuoco con le Forze dell’Ordine. Alla fine tutta la refurtiva, del valore di 50.000 euro, e’ stata restituita al titolare. Le indagini sono in corso anche per stabilire se la banda sia la stessa che, negli ultimi tempi, ha messo a segno colpi analoghi in zona, ultimo dei quali il furto ai danni del negozio Orocash di Massafra il 18 ottobre scorso.