Il gip Massimo Scarabello del tribunale di Torino ha convalidato il fermo di Francesco Furchì, sospettato del tentato omicidio del consigliere comunale Alberto Musy, nel marzo scorso. Il giudice ha anche disposto la custodia cautelare in carcere. Furchì, secondo la procura di Torino e la polizia, ha teso un agguato al consigliere comunale, che riteneva un “traditore” perché in diverse occasioni non aveva assecondato le sue ambizioni.

Musy, per le conseguenze del ferimento, è ancora ricoverato in gravissime condizioni, e senza conoscenza, in una casa di cura in provincia di Parma. Furchì finora si è sempre proclamato innocente. “Nessun indizio. Niente che possa legittimare l’emissione di un provvedimento come la custodia cautelare in carcere. Sembra che il giudice per le indagini preliminari non abbia fatto altro che ricalcare le tesi del pubblico ministero”. Così Giancarlo Pittelli, l’avvocato difensore di Francesco Furchì. “Presenteremo quanto prima – annuncia – un ricorso. Confidiamo nella serenità della funzione giurisdizionale del tribunale del riesame, che è collegiale”. Francesco Furchì, l’uomo sospettato del tentato omicidio del consigliere comunale dell’Udc Alberto Musy, ha una personalità “incline alla violenza” e, oltre al pericolo che commetta “reati della stessa specie”, se fosse libero potrebbe fuggire. Lo scrive il gip Massimo Scarabello nell’ordine di custodia cautelare.

 

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