Non fu l’ultimo sindaco Dc di Torino, fu il penultimo, ma in un certo senso la sua amministrazione segno’ piu’ delle altre la fine di un’epoca, quella del governo della citta’ da parte dello scudo crociato durato oltre 20 anni. Giovanni Porcellana, 84 anni, si e’ spento la scorsa notte nella sua abitazione dopo una breve malattia.

Fu sindaco dal 1970 al 1973, negli anni in cui Torino si affermo’ come metropoli per effetto di una immigrazione dal sud tumultuosa. Legato profondamente alla citta’, entro’ in consiglio comunale a 32 anni, nel 1960, e poi ricopri’ piu’ volte l’incarico di assessore. La sua giunta duro’ meno di tre anni a causa dei dissidi interni al centrosinistra. Lo sostitui’ per qualche mese un socialista, Guido Secreto, poi un altro democristiano, Giovanni Picco, ma la strada era segnata. Dal 1975 il Comune di Torino venne conquistato dalla sinistra. Porcellana, nato a Portacomaro nell’Astigiano, nella sua carriera politica ha militato nella Democrazia Cristiana, per passare prima nelle Forze Nuove di Carlo Donat Cattin, poi nel Partito Popolare e finire nella Margherita. Il distacco dalla Citta’ di Torino lo porto’ al Parlamento, tra le poltrone della Democrazia Cristiana. Porcellana ritorno’ quindi alla vita politica locale partecipando all’assemblea del comune di Moncalieri, per poi tornare nel capoluogo sostenendo la maggioranza di Valentino Castellani. ”Era un uomo che amava profondamente Torino – lo ha ricordato il sindaco di Torino, Piero Fassino – vivendo il suo ruolo di Sindaco con straordinario impegno e generosita’, ispirando ogni suo atto a un alto senso civico e morale. Lo ricordo con affetto. Ai suoi famigliari e ai suoi amici va il cordoglio mio personale e della Citta’ di Torino”. ”Un uomo profondamente onesto e innamorato della sua citta’ – cosi’ lo ricorda il presidente della Provincia di Torino, Antonio Saitta -; un amministratore ispirato nella sua azione dai valori della giustizia e della solidarieta’; un Sindaco che si trovo’ a governare l’amministrazione comunale nella fase piu’ difficile della crescita demografica e delle tensioni sociali, all’inizio degli anni ’70; un amico a cui mi legavano la comunanza delle idee, dei valori e dell’impegno concreto per la comunita”’. Domani alle ore 14,30 in sala Rossa aprira’ la Camera ardente per i torinesi che vorranno dare l’ultimo saluto all’ex sindaco. La Camera’ ardente restera’ aperta anche venerdi’, quando, alle ore 9,30, il sindaco Piero Fassino, del presidente del Consiglio comunale Giovanni Maria Ferraris, dell’ex assessore comunale Marco Borgione ricorderanno la figura del politico piemontese.

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