La quinta sezione penale della Cassazione ha confermato poco fa le sette condanne disposte in appello per appartenenti a forze dell’ordine e medici coinvolti nelle violenze della caserma di Bolzaneto, durante il G8 di Genova, ed ha assolto invece quattro imputati, tra poliziotti e carabinieri.
Sono state poi ridotte le parti ammesse ai risarcimenti ed alcuni dovranno essere determinati in sede civile. La Corte d’Appello di Genova il 5 marzo 2010 aveva dichiarato la responsabilità civile di tutti i 44 imputati, ma solo in sette avevano subito anche una condanna penale, con pene variabili tra uno e tre anni. La prescrizione ha salvato tutti gli altri. Le quattro nuove assoluzioni di oggi sono riguardano Oronzo Doria, Valerio Franco, Aldo Carascio e Antonello Talu, nei cui confronti la Cassazione aveva dichiarato inammissibile l’appello proposto a suo tempo da alcune parti civili, sei ragazzi portati a Bolzaneto. In conseguenza delle assoluzioni sono stati annullati i conseguenti risarcimenti. Oltre a queste assoluzioni, sono state confermate le prescrizioni disposte in appello per il personale delle forze dell’ordine e medici in servizio nella caserma genovese. La Cassazione ha rigettato in toto il ricorso del procuratore generale di Genova, che chiedeva tra l’altro il rinvio alla Consulta sul reato di tortura.
“La sentenza di oggi ci dice 2 cose chiare: la prima che a Bolzaneto e alla Diaz vennero sospesi i diritti e la civiltà democratica in una morsa di violenza, e che ora lo Stato debba chiedere scusa alle vittime della mattanza”. Lo scrive su twitter Nichi Vendola, presidente di Sinistra Ecologia Libertà, dopo la sentenza della Cassazione di oggi. “E poi – aggiunge – che è finalmente ora che l’Italia introduca il reato di tortura. Solo così potremo evitare altre vergogne come Bolzaneto e la Diaz”.